martedì 19 luglio 2011

Non serve un Grande Pennello, ma...

Ancora procedure di sgombero ed evacuazione in corso. Giornate segnate da sveglie improponibili, fatiche immense e ritorno nella solita vecchia casa provvisoria, stremati dalle imprese e dal caldo. Cambiare casa è difficile ma, ancor prima, il difficile è mettere in pratica le fantastiche idee che ci sono venute giocando con planimetria e siti intenet.
Per ora continuiamo il nostro racconto con storie di una giovane coppia che si innamora di un paio di colori esposti in una megaferramenta e decide di pennellarci tutta la casa.
L'impresa ci affascina, i colori ci entusiasmano subito e ci armiamo del kit del perfetto imbianchino, ancora ignari di cosa ci sarebbe successo di li a poco..

In primis, questo è il colore di una delle pareti della stanza da letto e, come facile immaginare, anche del soffitto:


Inoltre, questa è la Vostra Beniamina all'opera, con tanto di scala a causa della sua minima lunghezza:


Ed ecco anche il Mio Beniamino (si si, un pochino anche vostro...) all'opera:


Il risultato delle prime due mani si possono riassumere con l'eloquente espressione "un troiaio", che definisce in maniera puntuale il concetto di "disastro assoluto su tutta la linea". Ci interroghiamo sulla diluizione, sull'asciugatura, sulle tecniche di rullo e pennello. Alla quarta mano di viola ci ricordiamo uno dei tormentoni della nostra gioventù:


Ci muniamo di pennelli cinghiale e proseguiamo nell'impresa, che a oggi conta come finite ben tre pareti e due soffitti: praticamente abbiamo appena iniziato.
Siamo stanchi, assonnati, accaldati, incastrati tra esami, ufficio e ospedale, ma stiamo preparando il posto che parla di Noi: c'è poco da meravigliarsi se è ancora barattoli sparsi, scatoloni di libri, giornate in cui decidiamo di non fare nulla e cataste di legname svedese. Si, perchè nel frattempo abbiamo anche svaligiato ben due negozi ikea in meno di 48 ore.. ma ve la racconto più tardi, anche domani sarà una lunga, lunghissima giornata.

PS: purtroppo il tempo stringe, venerdì questa piccola casa provvisoria non avrà più la connessione internet. Ah, dimenticavo.. accettiamo consigli, suggerimenti ed esperienze personali in materia di tinteggio. E anche di idraulica ed elettrotecnica, ora che ci penso.

mercoledì 6 luglio 2011

Breaking news

Un brevissimo aggiornamento da "CASA VECCHIA"... non a caso diciamo casa vecchia, infatti da ieri siamo stati forniti di chiavi non appena firmato il contratto d'affitto.
Ma è da questa mattina che sono cambiate le cose, ecco i punti salienti:
  • Ore 08.45: buongiorno sono il tecnico di Telecom Italia, come si arriva al vostro indirizzo? Io arrivo da perugia... 30 minuti dopo è comparso i led del modem segnalavano l'allaccio alla rete.
  • Ore 10.00: mentre mi trovo in piedi sulla scala a stuccare la camera da letto, ancora tutta da pulire e tingere, arriva la telefonata che conferma l'arrivo del letto. Causa lavori abbiamo dovuto spostare l'arrivo a lunedì.
  • Ore 11.30: ci rimane la maniglia della porta blindata in mano... poco male abbiamo una immensa borsa degli attrezzi e tutto viene subito risolto.
  • Ore 11.45: usciamo per portare sacchi pesantissimi al cassonetto e al ritorno... la chiave non apre più la porta. (flash... ho stretto troppo qualcosa nel rimontare la maniglia). Sfruttando abilmente la situazione (sposi novelli - porta blindata chiusa) abbiamo intenerito l'anziana vicina e il nipote e ottenuto la possibilità di passare dai terrazzi confinanti per rientrare in casa... missione compiuta.

Domani replichiamo sperando di non dover nuovamente fare gli acrobati senza rete a 2 piani da terra... per adesso le notizie finiscono qui ma presto saprete le ultimissime sugli sconcertanti colori che abbiamo scelto.

L'arrivo dell'ADSL... adesso possiamo viverci.

domenica 3 luglio 2011

Oggi sono intollerante quindi... IKEA

Si, oggi mi sono svegliato intollerante e non che sia la mia natura (in effetti solitamente tollero tutto per quasi un secondo). Il nostro percorso ad ostacoli per affittare e arredare una casa procede e già avete visto i primi risultati con il letto e la valutazione dell'illuminazione, adesso dobbiamo passare di livello... il resto della casa.

La situazione economica di una coppia "normale" del 2011 non consente certamente spese esorbitanti, la posizione contrattuale naturalmente non consente finanziamenti, il nostro totale allineamento ad un mondo sempre più veloce ci limita molto nelle scelte e le nostre irrinunciabili passioni ci vincolano irrimediabilmente. CHE FARE? QUI CI VUOLE UN AIUTO VELOCE...

L'ormai famoso marchio dell'IKEA

Non ci voleva la scienza per capire quale potesse essere la soluzione alla nostra necessità (sarà anche perché chi mi conosce sa che vado matto per le soluzioni IKEA a prescindere), è comunque divertente capirne tutte le motivazioni, siano esse economiche che dovute allo stile di vita.
L'economicità non è in dubbio e, scusandomi in anticipo con chi (purtroppo per lui) è ancora ancorato a concetti qualitativi ormai desueti, neanche la qualità. I prodotti IKEA non saranno fatti dai designer di un noto mobilificio (che per altro prenderemo in giro dopo) ma sono resistenti, comodi, hanno un buon odore, te li progetti come ti pare senza il magico sovrapprezzo dovuto al "... beh sa, l'abbiamo fatto su misura...". L'IKEA è un mondo su misura, togli, aggiungi, cambi colori sui simulatori di ambiente online e poi ti lanci nella caccia al tesoro per trovare i pezzi sparsi in un magazzino immenso.
L'IKEA concede finanziamenti ai contratti a progetto e senza una firma di garanzia. Accidenti.. ma qui uno rischia di poter arredare casa anche se è solo al mondo... che scandalo per un paese come l'Italia dove tutto è rimasto fermo a 30 anni fa (soprattutto i cervelli, purtroppo).

Certamente, come avrete capito, il finanziamento non può superare la durata del contratto... ma se la cucina nell'immagine sotto costa circa 1500 € (completa di elettrodomestici) la cosa non è certo un problema.


Risolto il problema economico, quello estetico (a Noi lo stile IKEA piace troppo...) e quello del montaggio (adoriamo montare le cose e inoltre ci siamo dotati delle necessarie tecnologie) adesso non resta che fare un bel confronto con il mobile per sempre.


Per prima cosa in questo mondo niente dura per sempre, figuriamoci un mobile. In secondo luogo, a Noi di vedere per tutta la nostra vita il solito mobile (che per comprarlo hai fatto un mutuo decennale) non ci attrae per nulla. Noi vogliamo essere liberi di evolvere, cambiare, ripensare a ciò che abbiamo e adattarlo anche al nostro invecchiamento... non ci odiate ma i catafalchi li lasciamo a qualcun altro...

Pur bastando non è tutto, alla nostra scelta ha contribuito pure la pagina web della nota casa "per sempre"... un tripudio di cosse orribili: bamby, cigno con prole, musica fastidiosissima, pesantezza assurda del formato flash, svolazzamento costante di farfalle e frasi da "... prenderli a schiaffi...". Godetevi il capolavoro:


Eccoci arrivati alla fine, la nostra nel bene e nel male sarà una casa IKEA (concetto criticato nello splendido film "Fight club") e conterrà una camera da letto, una piccola biblioteca al posto del salotto e una stanza dei giochi e dell'informatica per il nostro divertimento... seguirà la cucina e l'adattamento IKEA dei due bagni... quindi a presto per tutte le esilaranti fasi del montaggio.

NOTA A MARGINE DELLA MOGLIE: quelli del mobile per sempre ci offrono, come si nota dalla foto quassù, comodi cassetti per i nostri sogni. Sapete che vi dico, falegnami dei miei stivali? Noi ci compriamo un armadio lungo tre metri per riempirlo di sogni, e quando avremo finito lo spazio (a breve) abbiamo tutto il resto della casa, con tanto di soffitta e garage.

NOTA A MARGINE DEL MARITO: se non sbaglio la frase "voi avete i sogni, noi abbiamo i cassetti" ricorda un verso di una canzone di Bobo (si si, quello dell'Ottavo Padiglione) che faceva cosi "... c'ho un bastone e tu c'hai un buco da tappare ..." (l'allusione mi pare molto chiara). [Bobo Rondelli - I bisogni della vita]

Suor germana con gli occhi a mandorla

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei cucinato una ricetta di Suor Germana sarebbe scoppiata una rissa in stile "spaghetti western".
Ma le cose cambiano e soprattutto... ma chi cavolo la conosce la cuoca giapponese famosa sulle tv del Sol Levante...

Così comincia la storia delle prime ricette giapponesi di questo Matrimonio, ma prima cerchiamo di capire meglio le cose. Come già avrebbe dovuto essere chiaro la nostra non è una coppia comune, in casa la gonna la porto io. Ovvero: in cucina non accade niente se non passa prima dalle mie mani.
Sono appassionato di cucina, mi piace cucinare ogni cosa e in realtà mi piace ancora di più mangiare, ma per adesso lasciamo perdere che all'appuntamento con il dietologo mancano ancora 4 giorni.

Tutto è cominciato con il nostro matrimonio e con la scelta di una lista di nozze in libreria, la logica conseguenza di questa decisione è stata la presenza in casa di un testo di cucina giapponese scritto da una sorta di Suor Germana con gli occhi a mandorla.
Se a questo aggiungete la nostra incontenibile passione per la terra dei Samurai... ecco che la ricetta giapponese diventa un passaggio obbligato di questa Nostra unione.

La sera scorre tranquilla tra la una Moglie che non mi fa capire più niente e la pagina di un libro di cucina.

Moglie che non fa capire più niente

La scelta è caduta sui Fagiolini con carne di maiale tritata, piatto che stimola la nostra curiosità e soprattutto si sposa molto bene con il contenuto del nostro frigorifero.

Ingredienti:
Fagiolini
Porri
Zenzero fresco
Aglio
Olio di girasole
Macinato di maiale
Salsa di soia
Peperoncino


Per la preparazione sono state necessarie due pentole (si tenga presente la cosa se non si ha troppa voglia di lavare le stoviglie a mano) un tagliere (made IKEA) e un coltello da verdure color fucsia.
Dopo aver messo a cuocere i fagiolini in acqua leggermente salata, si prepara un fine trito di porro, aglio e zenzero per poi metterlo nella seconda pentola con l'olio di girasole. Il profumo si deve spandere nella cucina ma non dovete far imbiondire troppo gli ingredienti.
A questo punto compare il macinato che deve cuocere assorbendo gli aromi presenti nel trito.


Quando i fagiolini sono cotti (e questo dipende da voi e dalla consistenza che volete lasciare a questo legume) li raffreddate con acqua e li dividete in due con un taglio molto obliquo.
Siete quasi pronti... si mettono insieme i fagiolini e il macinato, si aggiunge salsa di soia e peperoncino (a piacere) e si cuoce a fiamma viva fino a che i legumi non sono caldi.

Cambio di padella per ottimizzazione dimensioni

Ecco il vostro veloce piatto giapponese che è pronto a deliziare il palato... nel nostro caso ci è piaciuto moltissimo ma del resto lo sappiamo bene, Noi siamo in totale simbiosi e quindi adoriamo le stesse cose. Del resto ci siamo sposati.

Per quanto riguarda la cucina, continuerò a cercare nuove ricette sui libri o a inventarmele di sana pianta e fino a quando le vedrete pubblicate significherà che non erano velenose... ora però vado a dedicarmi un po' tanto alla Moglie.

sabato 2 luglio 2011

Paura e delirio a Bastia Umbra

Negozio di bricolage, ferramenta e arredamento da visitare assolutamente in caso di casa, come cita la reclame. Ci capitiamo spesso negli ultimi tempi, tra scatoloni, cassetta degli attrezzi da completare (una Famiglia che si rispetti può trasgredire in tutto, ma non può mancare di un'adeguata cassetta degli attrezzi) e, oggi, per dotarci di un immancabile stucco per sanare la casa che stiamo lasciando.
Ma.. fino ad ora non ci eravamo mai addentrati nel reparto illuminazione, che ci ha regalato delle esilaranti sorprese che non possiamo non condividere per il bene dell'umanità. Insomma, non aprite quella porta.. o meglio.. state alla larga dalle lampadine del negozio in questione se volete evitare l'incontro con questi esemplari:

  • mod.1: Nostalgia Impagliata.
    Per tutti coloro che hanno sempre desiderato sentire lo sguardo vitreo di un animale impagliato dall'alto della loro parete del salotto, ma che non sono mai andati a caccia. Per i cacciatori incalliti che non hanno mai trovato l'esemplare giusto. Per gli animalisti che si vogliono fare beffa di questi ultimi, visto che l'animaletto in questione è di plastica. Un must del kitsch, in parole povere.
  • Mod.2: Macule di Nostalgia.
    Per tutti quelli che.. il leopardato non muore mai. Valido anche per il muccato e lo zembrato, a maggior ragione se pelosi, come in questo caso. Ci auguriamo che il paralume sia interscambiabile in modo da abbinare lo stesso alla lingerie del momento. Sarà anche intramontabile, e acquista tutto il suo fascino sicuramente dopo il tramonto. (PS ricordate però che de gustibus etcetc, questa è la mia misera opinione)
  • Mod.3: Brezza di Nostalgia.
    Per tutti i nostalgici delle atmosfere afose e polverose, in versione con telecomando. Sinceramente noi non credevamo che fossero ancora nè in produzione, tantomeno in vendita.
Morale della storia: l'illuminazione della Nostra Casa sarà rigorosamente Svedese.

venerdì 1 luglio 2011

L'Elefante a noi ci fa un baffo

In particolare, l'elefante in questione è giallo e pubblicizza materassi.
Avrete capito, visto che siete dei lettori molto molto attenti (e lo vediamo dal numero delle visite su questo sito) che questa nuova avventura riguarda quello che sarà il nostro giaciglio nella nuova casa: il binomio inscindibile rete & materasso.
Una casa a quanto pare l'avremo (dopo inenarrabili peripezie di cui avete avuto un assaggio qualche post fa), e verrà in nostro possesso fornita solo di cucina.
Scatta quindi la missione arredamento, che abbiamo iniziato dalla cosiddetta zona notte (come se si usasse solo di notte... bha..) per una serie di validissimi motivi:
  • in primis pare che il riposo notturno abbia un'infinità di benefici, e visto che non facciamo un grande uso di cose che fanno bene, ne approfittiamo volentieri;
  • Lui soffre costantemente di mal di schiena, per cui pensiamo che una rete fatta a modino riesca a lenire le sofferenze, sopratutto quelle post-trasloco;
  • abbiamo scoperto che il binomio di cui sopra è una delle cose più costose in assoluto di tutto il panorama, anche svedese, dell'arredo d'interni. Un calcolo sbagliato e avremmo perso definitivamente il budget, non potendoci più permettere che Morfeo ci cullasse con doghe ergonomiche e molle avvolgenti.
Iniziamo l'indagine di mercato ovviamente su internet. Incuriositi dalla segnalazione della Suocera di Lui (mia madre, ndr), ci imbattiamo in quest'offerta assolutamente imperdibile:


Ma è bastata una telefonata al numero sovra impressione per capire che l'offerta doveva essere assolutamente persa: le dimensioni del materasso sono 160x190.

Esatto, 160x190.. delle normalissime misure standard. Intollerabile.

Non ancora vi abbiamo detto, infatti, che noi il letto lo vogliamo grande: 170x200, 30cm in più dei risicatissimi letti Ikea. Si sa, lassù al freddo e con le renne, sono tutti secchi, lunghi e pure diafani. Noi siamo un pò più larghi e sicuramente meno lunghi, e abbiamo deciso che nel lettuccio vogliamo ogni tipo di comfort: non solo abbiamo cercato la composizione più larga, ma dopo una serie di ricerche online e incontri ravvicinati con atelier folignati del dolce dormire, abbiamo di deciso di cercare a tutti i costi una meravigliosa rete con sollevamento delle estremità.

Negozio Lela Materassi, Spello. In un angolo c'è la risposta a tutti i nostri desideri:


Inoltre la simpatica proprietaria soddisfa tutte le nostre stranissime richieste, tranquillizzandoci che no, le sue reti non si sono mai rotte e se dovessero farlo c'è pure la garanzia, rafforzando il concetto con un eloquentissimo "non mi sembrate molto pesanti, ma poi non so voi che ci fate..". (Ancor più eloquente è stato il nostro irrefrenabile sguardo.)
Ecco, il Nostro Letto sarà come quello in foto, con l'unica differenza che la rete è unica.. non abbiamo voluto rischiare la fastidiosissima voragine tra i due materassi che avrebbero composto questa soluzione.


Come si evince dalla testimonianza fotografica*, abbiamo passato un'oretta abbondante testando la rigidità del poliuretano, i guduriosissimi meccanismi di sollevamento, tra l'altro comandati da un comodissimo telecomando, verificando la stabilità della rete, la sua resistenza e la sua rumorosità (...). Finiti i severissimi test optiamo per la struttura in ferro piuttosto che in legno e passiamo il bancomat per l'acconto.
Aspettiamo quindi che la Simpatica Signora Lela ci fabbrichi il talamo che, tra l'altro, sarà la prima cosa a entrare a casa dopo di Noi.
Io nel frattempo ci immagino più o meno così:



E comunque, quello dei materassi è davvero un business molto, molto redditizio e, sopratutto, mettevi l'anima in pace: le care e vecchie molle ormai stanno cedendo il passo agli stessi materiali dell'imbottitura dello Shuttle. Ne siamo sicuri.


*Moto di orgoglio di una giovine sposa: si noti nell'immagine anche l'anulare sinistro...

domenica 26 giugno 2011

Foligno? o dov'è?

... Tavolo 2, quant'è? ... tutto 30. Vi dò anche questa grappina alla fragola.
Il bancomat ce l'avete? si, eccolo vi.
Senti un po'. Ma quelle melanzane bone a 2000 si possono comprà? ...Boia deh, si possono comprà si, si fanno noi e costano 2 euro e mezzo l'etto.
Allora prima di partì si viene a compralle. Deh venite. E... dove andate?
A Foligno. ... Foligno? o dov'è?...

In realtà dopo questa prima scenetta ci starebbe bene l'attacco di una bella canzone tipo...

Procediamo ordinatamente evitando la nostra solita schizofrenia che porta a frequenti e incomprensibili salti temporali e spaziali. Come vi avevamo accennato la nostra giornata ci ha visto impegnati in una sequenza interessante: libreria, osteria, spiaggiata.

In libreria dovevamo effettuare il semplice cambio di un testo che per errore era stato segnato doppio nella lista di nozze. Come notate dall'immagine ci siamo lasciati prendere un po' la mano... (per cronaca vi informo che proprio adesso stiamo mettendo in pratica la nostra prima ricetta di cucina giapponese).


La seconda parte del programma prevedeva una cenetta in una osteria livornese "La Barrocciaia" (inutile che vi scriva i recapiti, non accettano prenotazioni). Ascoltiamo cosa ha da dirci Alessandra su questo luogo (io sono livornese e quindi troppo di parte).

... La recensione lunga la lascio per Google Trip Advisor, in questo piccolo spazio autociterò me stesa all'uscita dal locale: "potremmo andare ovunque e cenare in posti bellissimi e buonissimi, ma questo sarà sempre il primo in classifica". In sintesi, si mangia succulentissimamente con la sensazione di esserci stati meno di 12 ore prima. A casa, insomma.


A questo punto siamo pronti per rivivere le notti dei miei 16-17-18-19... anni (beh si, ci abbiamo passato parecchio tempo a dormire sulla spiaggia) facendo ciò che a suo tempo chiamavamo "indianata", con qualche piccola differenza.
Le cose sono andate più o meno così.
Scendiamo alla cala del Leone intorno alle 20.30 incontrando nel tragitto due coppie di ragazzi tra i 17 e 18 anni (anche loro intenzionati a passare una notte alternativa armati di legna e provviste).
La spiaggetta di ciottoli è vuota, spiccano una coppia sul loro asciugamano e 4 bidoni per la spazzatura attentamente sistemati sul lato a terra (n.d.r.).

Telo impermeabile in terra, asciugamano e copertina per l'umido della notte, stiamo ancora cercando nelle borse quando ecco che Madre Natura ci picchietta sulla spalla e ci dice "belli... guardate che i vostri rifiuti ormai sono entrati nella catena alimentare"... Il discorso di Madre Natura è tutto espresso nel video.



Madre Natura ci insegna che dove si mangia non si è mai da soli, e anche che le mamme dei cinghiali sono sempre particolarmente protettive. L'istinto a proteggere la prole non è costato niente alla cinghialessa, è stato sufficiente un grugnito scocciato per far scappare la coppia dell'asciugamano, far arrampicare per quasi tutta la notte una ragazza su di una roccia (che al mattino commenterà con un eloquente "mai più e mai poi verrò qui a fare le spiaggiate"), e farci riposizionare il nostro telo dalla parte opposta della spiaggia.
I cinghialotti con madre hanno banchettato fino alle 5, tra l'altro turbando i miei sogni e costringendomi a lanciare pietre (in uno stato di totale incoscienza) quasi per marcare il territorio della nostra "indianata".
La cinghialo-mania non ci ha impedito però di passare delle bellissime ore (proteggendoci dalle fastidiose e affamatissime zanzare)...


Svegliarsi sulla spiaggia all'alba con addosso la propria moglie, se tralasciamo i dolori in ogni parte del corpo e gli ettolitri di umido che entrano fino alle ossa, è una cosa meravigliosa...


L'alba ci porta anche delle nuove compagnie. Gabbiani che ripuliscono gli avanzi della notte dei cinghiali e due operatori ecologici da sbarco... I ragazzi intervengono a sanare i danni fatti da uomini e cinghiali, ripuliscono la spiaggia e aspettano la nave appoggio per caricare i sacchi prima di dileguarsi risalendo il tortuoso sentiero... Questa volta il mare è troppo ingrossato e la barca appoggio non riesce a raggiungere l'obiettivo (sacchi nascosti in alto sulla scogliera e... ci si pensa domani con nostra notevole delusione).

Cena da cinghiale

Aspettando la barca dell'immondizia

Saluti e baci...

Prima di tornare alle mie occupazioni serali post cena giapponese, voglio sottolineare che l'altra sera alla cala del Leone, cosi come anni prima, noi abbiamo dormito all'aperto senza nulla da invidiare ai ragazzi giovani che per resistere a umido, zanzare e... cinghiali hanno avuto bisogno delle comode tende di Decathlon.

venerdì 24 giugno 2011

... Oggi in TV ...

Certo che no, cari lettori, non state ricordando male. Noi non abbiamo televisione. Il titolo di questo post è soltanto un modo di dire.

In seguito alle incredibili avventure che stiamo vivendo per ottenere 2 stanze in affitto, abbiamo deciso di regalarci un pomeriggio labronico di tutto riposo con il seguente programma:

1. Primo pomeriggio: MARE;
2. Più tardi: LIBRERIA;
3. Sera: OSTERIA...

Vi diciamo tutto questo per anticipare che nei prossimi post notturni presenteremo un foto documentario dal titolo: "i drammi dell'affitto non si vedono in foto, le melanzane buone si...".

Ma si dai, prendiamo una casa in affitto.

Adesso che siamo sposati pensiamo ad una casa, rigorosamente in affitto data la propensione delle nuove generazioni alla flessibilità.
In realtà in affitto ci siamo già tutti e due ma la mia casa piccola e la sua di studenti non si prestano molto bene per una coppia "sposata". Il mio padrone di casa ci vuole pure bene e ci ha offerto un appartamento nuovo, mai abitato, al prezzo di quello dove sto adesso, fantastico... ma è a 34 chilometri da dove entrambi lavoriamo.

Poco male cerchiamo una casa sugli annunci online. Velocità record, 1 giorno di ricerche e casa trovata.
Entrare nell'agenzia (tec e qualcosa) è come entrare nella grotta di alì babà, tutti vogliono infilarti le mani in tasca per togliere dei soldi, ma a questo eravamo preparati.
Non eravamo invece abbastanza allenati per superare il percorso ad ostacoli che si para davanti a chi vuole andare a vivere da solo, ma vediamo nel dettaglio le prove sportive da superare.
  • Corsa del lavoro: si consiglia di affrontare la fatica rimanendo sempre all'interno della soglia del lavoro aerobico a tempo indeterminato
  • Tiro all'assicurazione: attività di grande difficoltà che vede il concorrente obbligato a trovare una fideiussione assicurativa in un tempo molto limitato. La difficoltà di tale prova è che tali fideiussioni sembrano essersi estinte in gran parte del globo, ne rimane qualche esemplare in Umbria.
  • Vasche in banca: si accede a tale prova dopo non essere riusciti a trovare un esemplare di fideiussione assicurativa. Questa prova dura 10 giorni e necessita di notevole solvibilità (non certo posseduta da gran parte delle nuove generazioni) oltre al contratto firmato (ma per firmarlo ci vuole la fideiussione.... bah).
  • Caccia alla squadra: per tutte le attività precedenti, se carenti in "tempi indeterminati", dovrete prontamente selezionare una equipe in grado di offrire una pletora di soluzioni comprendenti partite IVA, CUD, redditi, contratti di lavoro, liquidità...
Noi siamo sempre sospettosi verso la Natura (matrigna leopardiana), forse tutto questo non fa parte di un disegno finanziario degli uomini ma è una sorta di evoluzione della selezione naturale. Un tempo se non avevi il becco per spaccare i semi non potevi vivere alle Galapagos e Darwin non ti si filava, oggi se non hai una omeostasi finanziaria non ti riproduci...

giovedì 23 giugno 2011

Buone nuove al volo

Disattivato nella serata di ieri contratto adsl.
Appena preso appuntamento per l'installazione della nuova linea a 10 mega (che pare ne diventeranno 20) con prefisso 075.

E questo significa che abbiamo un nuovo rifugio, meno provvisorio ma non ancora definitivo. Del resto, già abbiamo deciso che prima o poi torneremo al Mare.

martedì 21 giugno 2011

Flashback n.2

ovvero: di come in un frantoio se metti le olive, esce olio.

E insomma eccoci in macchina che cerchiamo parcheggio, rigorosamente a pagamento, per il Nostro breve rinfresco. Ovviamente non facciamo che guardarci le rispettive mani sinistre, dubbiosi se le fedi siano troppo larghe ed emozionati di averle al dito.
In libreria ci brillano gli occhi dalla felicità: il nostro mucchio di libri cresce sempre di più, e, se da una parte ci preoccupa il trasporto e la sistemazione nella casa provvisoria, dall'altra è una delle cose più belle che abbiamo mai visto. Salutiamo e abbracciamo tutti, mi dico per l'ennesima volta di essere una personcina molto fortunata e intorno alle 17:30, dopo uno sguardo molto molto eloquente, esordiamo con la frase: "noi andiamo, ci scade il parcheggio..!".

Si parte per la gita di nozze. Abbiamo solo tre giorni, chiamarlo viaggio ci sembra piuttosto azzardato, e del resto la location è stata decisa poche ore prima. Del posto sappiamo solo che è un agriturismo che si trova 12km dopo Volterra e che dalle foto si dovrebbe mangiare molto ma molto bene. Ci affidiamo al navigatore e ai nostri nervi ottici per la ricerca di cartelli.
Contiamo i km, seguiamo la segnaletica, ci addentriamo nella natura selvaggia finchè l'ultimo cartello ci annuncia che il nostro obiettivo è a soli 5km. Cinque chilometri di strada sterrata nel nulla assoluto. A posteriori, il sito ufficiale da queste indicazioni:

[...] seguire per Colle Val d’Elsa, no Volterra centro; SS 68 per Colle val d’Elsa, al km 52... dopo 2,5 km svoltare a destra e proseguire per 5 km di asfalto ecologico seguendo la segnaletica per Ponsano e Orgiaglia.

Basta saperlo, si chiama asfalto ecologico.

Ci accoglie la simpatica padrona di casa tipicamente bergamasca (ma... non siamo a Volterra?) insieme a un branco di gatti di svariate dimensioni e, dopo gli auguri di rito, ci mostra il paesaggio intorno alla tenuta e, tra le altre cose ci spiega il frantoio biologico, che per il funzionamento rimandiamo al titolo di questo post.
Prendiamo possesso del piccolo appartamento in condivisione con tutti gli animaletti volanti e striscianti che Madre Natura ci ha donato, ma non ci facciamo troppo caso, la fame è troppa e abbiamo già sentito trillare la campanella del richiamo per la cena.
Raggiungiamo nel cenacolo la promettente tavolata che, dopo essersi sciolta nel solito fiume di auguri, ci vede intenti in amabili conversazioni e racconti sul nostro anomalo matrimonio nell'attesa della nostra cena, che si presenta più o meno così:
foto tratta dal sito web dell'agriturismo in questione.. visionabile qui.

Per farla breve, unchiloedue di carne procapite insaporita da un'abbondante spolverata di sale grosso di Volterra. Inutile che vi racconti la faccia perplessa delle nostre commensali quando hanno visto questa giovane neosposina, dal visino innamorato e con gli occhietti sbrulluccicanti, sbranare la bistecca in questione come un orco affamato e a digiuno da sei mesi. Questo perchè la di Lui bistecca è arrivata leggermente dopo la mia, e fortunatamente l'attenzione si è quindi spostata su di un orco affamato e a digiuno da sei mesi, e spero che nessuno abbia notato i residui di sangue bovino e unto sulla mia camicina di un imbarazzante grigio perla.

La nostra permanenza, nonché prima notte di nozze, è proseguita con:
  • un vino santo rifiutato per motivi dietetici;
  • io che fisso un fossile di conchiglia incastrato nel muro, e chi c'era può capire;
  • un cielo toscano pieno di stelle che salutava due neosposi e la loro bottiglia single barrel scambiandosi pensieri (che lasciamo per noi, non ne ve abbiate a male);
  • cinghiali notturni che abbiamo visto passare davanti ai nostri occhi;
  • lo sterminio degli animaletti striscianti con molte zampette che Madre Natura ci ha donato. Non temete, l'ecosistema è salvo, abbiamo punito solo quelli che hanno avuto la sfortuna di zampettare a meno di tre metri dal nostro giaciglio;
  • letto di un'artigiano e un materasso ortopedico con cuscini di ghisa, un toccasana per il mal di schiena dello Sposo;
  • un risveglio nella natura molestato da richieste improponibili e lavorative che ci hanno impedito di prolungare il nostro soggiorno.

A pochi chilometri da Livorno, però, la speranza è tornata a scaldare i nostri cuori: allarme rientrato, possiamo restare ancora a zonzo. L'idea è una sola e fa presto a realizzarsi in tutta la sua meravigliosa follia: andiamo a prendere il Nostro Coniglio. Dove? Ovviamente in Francia, in Italia non lo vendono.
Prima di partire: tappa obbligata in libreria a prenderci tutti i Nostri Nuovi Libri e a comprarci una guida per sopravvivere visto che non potremmo contare su Internet.

lunedì 20 giugno 2011

Flashback n.1

ovvero: di come una scatolina amaranto è entrata in nostro possesso.

Eravamo rimasti a giovedì mattina, con il sale ancora sulla pelle e il costume bagnato.
Fin qui tutto tranquillo e secondo i piani accuratamente calcolati. Io mi faccio le sopracciglia, tipica usanza barbara e crudele a cui bisogna sottoporsi per non avere un cespuglio incolto che contorni gli occhi, Lui si sollazza tra post e videogame. Insomma, sembrerebbe un tranquillo giovedì, se non fosse per il Nostro appuntamento. Turni per la doccia, pranzo con pomodori e bistecca, informazioni telefoniche ai (pochi) dispersi.
Ore 14:20. è il mio turno per la doccia.
Scrub sul viso, maschera nei capelli e bidoni di creme idratanti si prendono cura di me, quando sento attraverso il muro queste parole: "Si... salve... bhe... ci sposiamo tra due ore... allora avete posto? Perfetto, ci sposiamo e siamo da voi... ma come si arriva..?". Ebbene si, la nostra gita di nozze veniva prenotata mentre la sposa era sotto la doccia.
Ore 15:15. Usciamo di casa, a sentire lo Sposo in netto ritardo, dopo aver anche preparato le valigie per il breve soggiorno in agriturismo, non aver smagliato le calze e non aver nemmeno dimenticato le Fedi. Direzione fioraio.
Un piccolo passo indietro: dopo che il Sondaggio aveva decretato la necessità di un mazzetto di fiori per me, abbiamo stabilito anche che gli unici fiorellini che io potessi portare in mano sarebbero stati più o meno di questa foggia:


Per cui mercoledì li abbiamo prenotati, senza ovviamente specificare a cosa ci servissero quattro rose grandi e aperte unite nel modo più semplice possibile. Da come eravamo conciati all'atto del ritiro, però, non siamo riusciti più a nasconderci. Ci prendiamo gli auguri entusiasti della fioraia svampitissima e partiamo per il comune.
PS pare che il bouquet venga scelto dallo Sposo e inviato tramite interflora poco prima che la Sposa esca di casa.. neanche questa tradizione è stata rispettata, salvo che l'abbia comprato la Mamma di Lui. Va bene sfidare la sorte, ma non diamone responsabilità ad altri..
ore 15:30. Usciamo dal fioraio e stavolta, sempre a sentire lo sposo, siamo in netto anticipo. Per cui ci dirigiamo con la dovuta calma verso il Comune, e abbiamo anche il tempo di prendere il caffè. L'adrenalina si fa sentire, io non sono sicura su come portare i fiori per cui opto per la modalità "mazzetto da regalare", rigorosamente all'ingiù. Spalmo, ovviamente, il lucidalabbra sulla tazzina del bar senza poterlo ritoccare (i manuali della sposa provetta lo dicevano, di portarsi dietro la pochette coi trucchi, maledizione..), controlliamo l'orario.
ore 15.50. Non ne possiamo più, ci diamo un bacetto, ci stringiamo mano nella mano e attraversiamo la piazza. Le mie rose passano in modalità "bouquet" e osserviamo un mucchio di persone che ci aspettano in cima alle scale e, tra me e me, ringrazio le mie converse per reggermi in questo momento. L'accoppiata tacco12 e gambetremanti non mi avrebbe aiutata nell'impresa di salire al salone delle cerimonie.
Salutiamo, conosco i 3/4 di parentela non ancora conosciuta, abbracciamo chi, inconsapevolmente, ha assistito alla Nostra conoscenza, ci assicuriamo che i Testimoni siano pronti per testimoniare ed entriamo.
ore 16:15. Siamo sposati, sconvolti dalla brevità del rito pagano. Ovviamente noi non abbiamo fatto i seri nemmeno stavolta, e ci siamo confermati le nostre volontà praticamente ridendo, dopo aver sommessamente commentato gli articoli della legge degli uomini che regolano questo contratto. Fedi, rigorosamente comode, tirate fuori dal taschino di Lui con un improbabile sistema di sgancio fatto da due nastri di velcro, alla faccia del cuscino di tulle, firme di rito e foto di gruppo.
Ringraziamo il Comune di Livorno che insieme al primo certificato di matrimonio (primo nel senso che se ne possono chiedere infinite copie) ci ha regalato una apotropaica cornucopia in una scatolina amaranto. Da omettere il commento di Lui: "aaaah, la cornucopia... augura le corna" in direzione dell'officiatrice del Nostro Matrimonio. Nessuno avrebbe voluto essere al suo posto, per cui a lei, tra l'altro di famiglia, va tutta la Nostra stima.
Mandiamo tutti in libreria a piedi e ci allontaniamo nuovamente e mano nella mano, li raggiungeremo in macchina. Siamo piuttosto provati, tra il caldo e l'emozione.

Abbiamo dei piccoli cerchi d'oro alle dita. E' cambiato qualcosa? Direi che è cambiato tutto e, almeno io, non ho abbastanza posto per mettere la felicità e l'entusiasmo per tutto quello che succederà da adesso in poi.

domenica 19 giugno 2011

I nomi cambiano

In un mondo perfetto come il nostro, i nomi, cosi come le cose, cambiano e questo blog non fa eccezione.
L'indirizzo web rimane sempre lo stesso (18giorni.blogspot.com) ma ormai i diciotto giorni sono passati e il matrimonio che s'aveva da farsi s'è fatto, tutto questo non ha però cancellato la nostra voglia di non essere seri, di ridere sopra a cose e situazioni.

Non appena avremo esaurito tutte le informazioni residue di questi giorni veloci, comprese le foto del matrimonio (quando le riceveremo dai vari amici e parenti che le hanno scattate), inizieremo a ridere di tutti i passi che una neo coppia deve necessariamente fare a cominciare dalla ricerca e dall'arredo della nuova casa.

A presto per le avventure di due sposi improbabili alle prese con la loro più grande "Zingarata".

Il cielo sopra Foligno

Ultime notizie: siamo tornati in Italia e, per la precisione, riprendiamo le Nostre trasmissioni da Foligno.
Abbiamo un nuovo Coniglio, e Lui dopo averlo installato e settato, sta cercando le applicazioni migliori per farci compagnia.
Abbiamo anche una nuova caterva di Libri, la Nostra Lista Nozze, appena impilati con cura in camera da letto e, uno sguardo d'insieme alla Casa, ci ha portato alla decisione che da domani inizierà la ricerca ufficiale del nuovo rifugio. Già abbiamo interrogato Ebay, e ci ha dato qualche soluzione che contatteremo in mattinata.. Eggià, su internet va a finire che ci affittiamo anche la Casa..

Ma non facciamo ulteriore confusione, e proseguiamo con ordine il racconto..

sabato 18 giugno 2011

Usciti dal Buffalo Grill

Nizza, Hotel Nice Garden, giorno (X+1). Che ci facciamo? questo ve lo spiegherà Lei in seguito... io sono più vecchio e ho la memoria corta.

Siamo a Nizza in missione, domani dovremo raggiungere il FNAC per entrare in possesso (previo pagamento purtroppo) di uno splendido Karotz
Arrivo in albergo senza ausilio di navigatori satellitare. Nessun problema. Ho anche scoperto che Lei legge la carta, i nomi delle strade e fornisce indicazioni proprio quando servono... La receptionist non capisce il francese ma parla inglese, cominciamo bene, se poi sommiamo la cosa alla leggenda dell'agriturismo che Lei ci narrerà facciamo veramente un bel quadretto post nozze.


Dopo aver devastato la camera usciamo per le vie di Nizza vecchia nella speranza di alimentarci, le strade sembrano quelle di un Outlet, quei villaggi fintissimi dove tutto è invaso da negozi, qui imperversano gli alimentari dai nomi assurdi: O'Palermo, Pinocchio, La Pizza....
La mappa fornita dall'albergo è addirittura divisa con dei colori a seconda del tipo di esercizio commerciale più diffuso nell'area.
Anche la folla non fa eccezione, un tripudio di stranieri di ogni continente tra i quali si distinguono le ragazze anglofone dotate di tacchi altissimi e vestitini cortissimi (peccato il resto...).
Cerchiamo un localino che conosco e ovviamente è rigorosamente chiuso, la perplessità ci assale assieme all'ipotesi "digiuno". Gli esercizi che vendono alimenti sono a dir poco sconcertanti per due orchetti come noi ormai marchiati dalla notte all'agriturismo.

Non ci resta che adattarsi e dirigerci verso il Buffalo Grill... che come il Mc Donald's ti vende le solite schifezze con la certezza che siano ugualmente orrende in ogni parte del mondo.
Il luogo è raccapricciante, luci sui tavoli all'altezza perfetta per infilarti un fascio luminoso negli occhi e danneggiarti per sempre la retina, jingle musicale che ad ogni ordinazione per un compleanno inonda la sala generando gridolini e applausi... ma se ti guardi intorno nessuno si muove o parla...
In questo scenario dobbiamo dire che la povera ragazza che ci porta la cena è bravissima e simpaticissima. Corre in modo disumano e dimostra di apprezzare il fatto che posizioniamo i piatti vuoti in modo da consentirle una presa al volo mentre transita. La poveretta deve essere completamente distrutta: si avvicina mi chiede una cosa in inglese, io rispondo in francese e lei aggiunge "a te parli francese... scusate non so più che lingue parlare" e sorride. Acquista tutta la nostra simpatia.

Adesso siamo intenti a terminare la bottiglia augurale di Jack Daniel's - Single Barrel - nella nostra camera di albergo e domani... CONIGLIO e partenza per Genova (ma questo non è ancora sicuro, magari andiamo a Marsiglia).

COMMENTO DELLA SPOSA:
vedere per credere: io ho subito pensato alla mangiatoia per famiglie di Boe dei simpson ma, siccome non trovo il video su youtube, vi faccio vedere il video di quello a cui abbiamo assistito stasera:



e un pò li invidio, non mi sarebbe dispiaciuto un kitchissimo jingle matrimoniale..

COMMENTO DELLA SPOSA N.2:
i francesi sono sudici. In primis non hanno il bidet, ma questo lo sapevamo, nonostante mi sconvolga il fatto che quell'affare si chiami con un nome francofoneggiante. In secundis, in questa stanza ho appena trovato una lente a contatto. Usata.

venerdì 17 giugno 2011

L'abbiamo fatto veramente

L'abbiamo fatto veramente e c'è pure piaciuto molto, sopratutto grazie a chi ci ha seguito e a chi è potuto venire a Livorno il 16/06/2011.

Di cose assurde e divertentissime ne sono successe molte in un giorno e mezzo. Adesso siamo a Nizza dopo essere fuggiti da Volterra, domani cerchiamo il nostro nuovo coniglio...

Per tutti i dettagli dovrete aspettare, ora smetto di rubare la connessione all'albergo e andiamo a procurarci cibo.

Un saluto a tutti e a presto per le incredibili e assurde novità (anche per rispondere a Stefano).

Gianluca e Alessandra

giovedì 16 giugno 2011

Preparativi finali

Signore e Signori, dopo 18 giorni siamo arrivati al giorno in cui ci sposeremo... Facciamo un attimo il punto prima di offrirvi le immagini degli ultimi concitati preparativi a cui ci siamo dovuti sottoporre (rigorosamente insieme).

PRO DEL MATRIMONIO: si voleva fare (direi che basta e avanza, noi siamo un pelino autoreferenziali)
CONTRO DEL MATRIMONIO: verrà a mancare il divertimento di questi 18 giorni e anche i post nati dalle esperienze che ci hanno sempre fatto ridere.
DOPO IL MATRIMONIO: il blog continuerà con lo stesso indirizzo (18giorni.blogspot.com) ma vedrete che il titolo subirà qualche modifica... però a mio avviso rideremo ancora di più.

Veniamo ai nostri ultimi faticosi preparativi. Si sa che la sposa deve assestare il colore dei capelli e il taglio la mattina dell'evento. Frotte di parrucchieri si gettano in queste imprese da trama di film per rendere Lei sempre più bella.... Noi abbiamo scelto un supporto se mi permettete un po' più potente: oggi in aiuto dei di Lei capelli sono stati chiamati in causa il MARE e il SOLE.


Nell'occasione ci siamo fatti dare un piccolo ritocco anche al colore della pelle...


Adesso a casa per videogame, post, doccia, pranzo e dopo si va in Comune. Si, ci ricorderemo di passare a farci il Bouquet... Spero.

- 14 ore

Mancano meno di 24 ore adesso e tutto quanto doveva accadere è accaduto. Tutto è stato fatto come abbiamo voluto.

Mancava l'arrivo dei Genitori di Lei e sono arrivati oggi intorno alle 16.
Mancava il sistema di estrazione rapida degli anelli e il sistema adesso è funzionante.
Mancava la cravatta e ci ha pensato Principe (luogo dove presi la mia prima cravatta ormai decine di anni fa).
Mancava la bottiglia di Jack Daniel's single barrel e oggi è passata dalla cassa dell'Ipercoop di Livorno - Porta a Terra.
Mancava la cena con le 3 cugine più belle del mondo e questa sera è regolarmente avvenuta a 4 metri dall'acqua e sotto una eclissi di luna.
Mancava il primo incontro in assoluto delle famiglie degli sposi e questa sera sempre una cena ha risolto il problema.
Mancava il bouquet di Lei e oggi, nonostante le zanzare affamate, l'idea ha preso vita nell'antro di una fioraia... ma questo sarà veramente l'ultimo atto. Ciò che l'ignara fioraia crede essere un mazzetto di fiori per una festa tra amici, sarà ritirato da noi alle 15.15 del 16 giugno mentre, Insieme, ci avvieremo verso il Comune di Livorno per cercare parcheggio, mettere una monetina dentro il parchimetro e salire le scale...

Something about us (parte 3)

Non ve ne abbiate a male cari instancabili Lettori delle nostre avventure, ma questa è solo per Lui, mentre ormai si contano le ore e non più i giorni.
E' per Lui, e per la sensazione di camminare mano per la mano e sfiorare con le dita un anello identico al mio. E le strade da camminare sono un meraviglioso numero ancora incalcolabile, e per farlo abbiamo anche le scarpe giuste.



mercoledì 15 giugno 2011

Houston abbiamo un problema...

... Busta della camicia in mano, caldo e voglia di archiviare la pratica cravatta abbastanza in fretta. Tra i ricordi di bambino, e si sa che da bambini le cose hanno tutte un altro colore, estraggo quello del negozio molto ricercato che vende abiti da cerimonia. Di tempo da quando ero bambino ne è passato tanto.

Scartiamo a sinistra e attraversiamo la strada, poi via sotto i portici verso il ricordo del negozio.
Vetrina: manichini con farpali al posto delle cravatte, vestiti per lui che riflettevano la luce come uno specchio, scarpe di vernice. Un tripudio di cose da lasciare senza fiato.


Ok che sarà mai... entriamo.

Interno: un denso odore di naftalina ci stringe la gola, gli sguardi sono già molto preoccupati ma non non c'è abbastanza tempo una signora è su di noi e ci interroga.


La scelta: la domanda è chiara e semplice "sei lo sposo o che altro", la risposta è rapidissima... "altro". La mano cade sul gruppo di cravatte alla destra di quelle argentate e sbrilluccicanti che immagino essere destinate ai fortunati sposi.
Anche se può non sembrare, dato il mio solito modo molto ma molto easy di vestire, sono un cultore delle cravatte, seguo da decenni le modifiche di questo vezzo tutto al maschile. Ne posseggo decine e amo abbinarle non soltanto agli abiti e al contesto, ma anche al mio umore.
Le cravatte che mi sono state presentate sono da considerare orribili anche come striscia di stoffa legata sulla fronte stile Rambo 1... mentre comincio ad esternare le mie perplessità data la "grande scelta"...

Houston abbiamo un problema: alle nostre spalle si sente distintamente un pezzo di una conversazione "... allora la misura della tuba va bene...".
Tuba? ... sguardo rapidissimo, è il segnale di evacuazione rapida.
"Guardi signora non riesco proprio a decidermi, vado un attimo in macchina e prendo il vestito cosi decido meglio" ... "certo, va benissimo. Vi aspetto".


Via verso la macchina e di corsa, consapevoli che ognuno vive bene nel suo mondo e il nostro non è la dentro.

Fase finale, parte 2

Un dente devitalizzato, è un dente morto? Può essere, però fa male. Quindi eccomi, la Sposa con il dente dolorante, il mal di testa, lo smaltimento dell'anestesia e un mucchio di pasticche di Momentact. Prima della foto che vedete più in basso, ero una Sposa pressoché normale, alle prese con gli ultimissimi preparativi, e proseguiamo a vedere come si sono svolti i fatti proprio lì dove ci eravamo lasciati.
Dicevamo, siamo passati dalle Bimbe della Gioielleria con tanto di pastarelle per salutarle e prendere le Fedi. C'è un'altra cosa che è giusto sottolineare: le Nostre Fedi non sono ancora state incise, e forse rimarranno così. Non sono incise perché le abbiamo ordinate con breve anticipo, in un centro commerciale, per giunta il primo posto in assoluto che ho visto di Livorno dopo la stazione, e quindi senza laboratorio. Sono un pò come noi, immediate da scegliere e difficili da avere.
Comunque, dopo aver scompigliato il negozio per un'abbondante mezz'oretta, compriamo panna Mukki per la cena del post dentista e partiamo in missione camicia di Lui, risolta nel giro di un'ora.
Altro discorso per la cravatta. Capitiamo per assoluto caso in un incubo che sa di naftalina, tube e cerimonie, ma per questo cedo la parola volentieri a Gianluca che io non ce la posso fare, il ricordo è ancora troppo fresco e non posso rivivere il trauma.
Con in mano la Camicia imbustata, e in borsa le Fedi, decidiamo di passare in libreria per gli ultimi dettagli e la definizione del banchetto (l'organizzazione consiglia: se alle 5 del pomeriggio di solito avete fame, portatevi il panino da casa come nelle migliori tradizioni festaiole).
E proprio in libreria ci brillano gli occhi dalla felicità:


buste e buste di libri con su scritto lista nozze. Insomma, un sogno che diventa realtà, e scopriamo anche che urge rimpinguare la nostra scelta con altri titoli, il che ci rende ancora più felici e promettiamo che l'indomani, nonostante le mie condizioni ancora precarie, saremmo tornati per allungare di un bel pezzo la Nostra Lista Nozze.
Insomma, la nostra serata di ieri finisce così:


con un mega frullato al cocomero e un sonno pazzesco per cui Morfeo mi trascina senza pietà nel suo meraviglioso mondo di nuvolette, mentre mancano sempre meno cose da fare di quelle segnate sulla nostra lista.

- 2 giorni

Lei: ti ricordi cosa consigliavano nei vari libri e siti web per le attività da compiere due giorni prima delle nozze...
Lui: ... andare dal dentista?


Lei: mmmmmmh mmmmmmmh
Lui: ... mi sa che parlava di sbiancamento dei denti non di devitalizzazione...

martedì 14 giugno 2011

Fase finale

Premettiamo che un po' ci dispiace sposarci... ma no, che avete capito. Ci dispiace perché ci stiamo divertendo troppo durante questa pseudo organizzazione, stiamo inoltre facendo tantissimi incontri curiosi, simpatici, interessanti.
Visto che a Lei sta finendo l'effetto dell'anestesia, e sembra essere entrata in uno stato letargico, vi parlerò io della giornata di oggi e dell'idea malsana di proseguire questo blog anche dopo le nozze. Il filo conduttore è e rimane il divertimento assoluto, e il dover traslocare (ovviamente non sappiamo ancora dove) o l'immergerci nell'universo dei primi acquisti degli sposini ci sembrano situazioni dalle quali potranno ancora uscire perle di totale assurdità.

La giornata del 14 l'ho iniziata accorgendomi che, giocando ad un vecchio videogioco, avevo fatto le 04.50 e rammentando che il di Lei passaggio dal Dentista labronico (che poi altro non è che il marito di une delle cugine, Le 3 Cugine...) imponeva la sveglia alle 07.00.

... sogno interrotto dalla sveglia che si mescola al sogno... un delirio. Caffè, grugniti senza senso che solo noi capiamo, portatile, vestito di lei... ok si parte. Tappa dopo 10 minuti per acquisto scorte di Redbull Light (nota per le sue proprietà diuretiche, oltre al fatto di tenere parzialmente svegli), e via verso Livorno. Pellegrinaggio a tutti i bar e gli autogrill disseminati sul percorso e arrivo all'uscita Montenero in perfetto orario, salvo che l'appuntamento è spostato al tardo pomeriggio.

Tanto meglio. Adesso siamo liberi di completare le ultime missioni rimaste: vestito di Lui e fedi... di camice, cravatte, librerie e dentisti ne parlerà Lei al risveglio.

Sarto fantastico, vive praticamente in una stanza con 5 pappagallini che cinguettano in una gabbia. Mi accoglie con felicità e mi mostra il suo capolavoro, farfuglia un prezzo che a me pare bassissimo e poi dice che un suo cliente è un professore che mi conosce. Il fatto che il nome del professore non mi dica assolutamente niente non mi sconvolge, al contrario simulo una vecchia amicizia con il fantomatico prof. e pago.
NON PAGATE MAI QUEL SARTO OBBLIGANDOLO A DARVI IL RESTO. Mi guarda e osserva la sua mano con il resto, si blocca per un tempo che mi pare interminabile e poi dice: ma per cosa mi hanno dato questi soldi?
Gli rispondo: a senso, credo per un lavoro di sartoria.
Scoppia a ridere, mi da il resto e mi fa gli auguri per il matrimonio. Mentre esco lo sento interrogare i pappagalini sul mistero dei soldi. Affretto il passo e chiudo la porta...

Fedi, è giunto il momento del ritiro e anche qui un po' ci dispiace. Le ragazze del negozio sono troppo simpatiche e pensare di non vederle più non ci entusiasma, quasi quasi speriamo che le fedi siano di una taglia sbagliata per doverci tornare ancora.
Ci guardiamo, ripensiamo allo spavento che le ragazze si sono prese con gli anelli di un colore diverso e alla velocità incredibile con le quali hanno fatto arrivare quelli giusti e decidiamo che si meritano un premio. Un piccolo rinfresco solo per loro.
Pasticceria (quella buona, spero...), mix di paste mignon e di corsa al Centro Commerciale.


A questo punto non possiamo che ringraziare le ragazze delle fedi e ricordate, se qualcuno di voi necessitasse di una fede (anche due), noi ve le consigliamo caldamente.

Sua eccellenza il Palazzo

Da quando mi hanno portato a casa in fasce fino a un paio di mesi dopo l'esame di maturità, lo scenario delle mie avventure è sempre stato un tranquillo palazzo rosso nella capitale della Frentania. (Lui: Frentania??? mmmmmh?... ma da dove viene la mia futura moglie... sarà mica aliena?)
Gli anni passavano tra ginocchia sbucciate e giri in bicicletta con la mia fida compagna di avventure, e ogni volta che qualche giovane donzella abbandonava il nido il rituale era sempre lo stesso:
  • infiocchettamento delle scale. Ovviamente massima libertà nella scelta dei nastri e dei fiori, del resto, è il palazzo che spontaneamente fa questo regalo alla sposa, quindi bisogna prendersi quello che viene, sperando che i piani da scendere siano il meno possibile;
  • infiocchettamento dell'androne. Mi sembra chiaro che questa incombenza tocchi alle operose signore dei piani superiori a quelli della discesa della sposa. Anche qui, di norma ho sempre visto il riciclo di ogni forma di tulle, bomboniera o fiocco di vecchi regali, all'uopo conservati;
  • riunioni interminabili delle matrone per la scelta del regalo, spulciando per ore la lista nozze;
  • consegna del regalo con apposita delegazione.
  • sacro rito dell'attesa della sposa all'uscita dal portone, con tanto di accaparramento dei posti migliori.
Sono molto sollevata all'idea di non dover fuggire in ascensore facendomi evacuare da una macchina scura direttamente nel garage per fuggire dall'imboscata delle Signore del Palazzo, inciampando nel tulle e arrotolandomi nello strascico. E godevo di questa immagine rassicurante quando ricevo questo sms da parte della Mamma della Sposa:
TelePalazzo ha dato notizia che il Comitato Matrimoni vi regala una cornice d'argento, manda indirizzo per telegramma.
No, non si scappa al Palazzo.
Conteggio Cornici d'Argento: raggiunta la quota di due esemplari.
Questa, però, la facciamo custodire alla genitrice, che già rassicura tutti dicendo che ovviamente l'argento illuminerà una Nostra foto in versione matrimoniale.
Intanto ci prepariamo per partire per Livorno, e quando torneremo avremo già compiuto il nostro rito pagano e saremo sposati. E non vi nego l'emozione nello scrivere quest ultimo rigo.

Perchè il titolo di questo post? Ma non l'avete mai visto Excel Saga?



lunedì 13 giugno 2011

Provvisorietà e futuro

No, non è un post sulla crisi del mercato del lavoro e le giovani coppie... La nostra provvisorietà si riferisce al fatto che a brevissimo inizieremo a cercare una casa da affittare che sia più consona ai nostri progetti per il futuro.

Dopo il secondo antistaminico per ridurre l'occhio gonfio ho sperimentato un nuovo concetto di stato comatoso, mi trascino dal primo pomeriggio tra il pc e il letto. Lei è riuscita a raggiungere il suo reparto, a gestire alcuni baldi pazienti per uno studio e adesso riesce anche a sistemare le sue magliette nell'armadio (potrei dire che la sposo proprio perché non ha mai sonno... si potrei dirlo, ma non sarebbe vero).

(... e fu sera... e fu mattina...)

E la frase tra parentesi sta ad indicare che due antistaminici ti mettono al tappeto. Ti addormenti in una casa piena di bustoni dell'IKEA e di libri di medicina e ti risvegli in una casa piena di bustoni dell'IKEA (vuoti però) e di libri di medicina assieme ad altre centinaia di libri di ogni genere.


Tutto sommato oltre ad essere molto ma molto più ordinato mi pare anche che ne abbia acquistato in sensualità l'armadio...


Che pensavate che questa simbiosi si limitasse alla divisione di un armadio e di una libreria? Certo che no. Abbiamo la stessa connessione internet, lo stesso sistema operativo e soprattutto adesso abbiamo un piccolo parco di piante grasse, nato dall'unione della sua (Spunzi) e di quelle che abbiamo appena acquistato assieme.

Adesso la casa è pronta a superare a superare il breve periodo di "provvisorietà" prima del nuovo futuro trasloco... ma questa è un altra storia.

Notte horror

Io - Alessandra falla finita di usare una soluzione basica per toglierti le pellicine intorno alle unghie e ascolta la musica che sale dal giardino dell'ostello... ho paura.

Lei - OMMioDDio "siamo figli delle stelle" di Alan Sorrenti nooooooo... comunque la soluzione basica non funziona, ma per fortuna siamo alcolizzati.

Io - ma che festa c'è la sotto? la notte del pitecantropo? Ma le musiche che danno da 2 ore sono più decrepite di Raffaella Carrà... Aspetta un attimo che riavvio il modem cosi finiamo di vedere "Tutto il mondo affonda tranne il Giappone".

Lei - Raffaella Carrà è una s****za, fa la pubblicità al danacol e poi non si otturano più le carotidi e io rimango senza lavoro.

Io - Il danacol non serve assolutamente a nulla... e comunque la Carrà non è s****za, è solo una mummia.

Lei - ... no ma che ci fai con il binocolo?

Io - cerco di capire cosa sta succedendo all'Ostello... Sono troppo tristi le musiche, qualcosa deve pur succedere. Magari un addio al nubilato. A proposito te un addio al nubilato non lo fai?

Lei - No.

Io - Va beh rinuncerò anche io alla tettona che esce dalla torta... tanto sono a dieta e la torta non la posso mangiare. Ma che sono questi fuochi d'artificio?

Lei - I "quintanisti" si staranno sparando.

Io - già la quintana... ok alcolizziamoci pesantemente, intanto stacco la connessione, a dopo tesoro.

domenica 12 giugno 2011

E pronto soccorso sia

Vi avevamo già parlato del trasloco, della polvere e della mia allergia? Andiamo con ordine.

Oggi tocca alla sistemazione di libri e vestiti, la mattina passa lenta tra starnuti e mani sugli occhi. Riceviamo una visita molto gradita prima di andare a votare (argomento di un prossimo post...) e infine mangiamo quello che troviamo nel frigo (la grigliata di maiale è per la sera).
Nel tardo pomeriggio, dopo aver più volte fatto ricorso all'aspirapolvere, decidiamo che per la ricetta di domani è necessario il mascarpone ed il burro.

Infilo gli occhiali da sole e via ad Assisi per la spesa (unico supermercato aperto). Girando tra i banchi la futura moglie, avvezza alla scienza medica, commenta un presunto problema al mio occhio destro e immediatamente si prende un brutto sguardo... beh io non sentivo niente e si sa gli occhi non ce li vediamo. Passano pochi secondi e concedendo a Lei il beneficio del dubbio mi tocco la palpebra... o era una materassino gonfiabile? Ok abbiamo un problema.
Consultazione telefonica con amico in turno al 118 e prendiamo la decisione di fare tappa al pronto soccorso di Foligno.

L'infermiera ci minaccia con una lunghissima attesa ma ci fornisce anche la soluzione: la guardia medica (oggi servizio di continuità assistenziale).
Entriamo nell'antro della guardia medica, neanche il tempo di rimanere perplessi per la figura di medico che ci si para davanti e ne usciamo con una ricetta per un collirio.

Un collirio e basta? Niente iniezioni, niente cortisone? Niente antistaminico? Ecco, è fatta, al matrimonio porteremo due paia di occhiali da sole uguali, magari alla Blues Brothers. Poi l'idea, e come in un videogioco dove inserisci i codici dei trucchi ecco che digitiamo la nostra parola chiave dentro al farmacia di turno: salve non abbiamo ricetta medica ma domani ci sposiamo a Livorno, lo vede l'occhio... sa una allergia... il trasloco...

La parola chiave è quella giusta e negli occhi della farmacista compare la scritta
"> matrimonio mode on_"
e a noi si spalancano le porte degli antistaminici e del collirio per le crisi allergiche... ricetta medica? ma che dite? Si sa che se ti stai per sposare non serve.


Quindi adesso via alla serata: grigliata mista, collirio, antistaminico e Whiskey... e mi raccomando, se non avete un medico di famiglia e avete bisogno di un farmaco, se non avete già prenotata una Quasi-Moglie chiamate una amica e simulate un matrimonio nelle seguenti 48 ore.

Alle volte si smagliassero...

"... l'UPS comunica che le scarpe sono in transito a Bologna, direzione Livorno. Domani in giornata le consegnano ... Adesso che siamo sicuri delle scarpe tocca alle calze. ..."

E cosi è stato, ieri giornata di caccia.

Sicuramente vi chiederete come mai un post su di una cosa facile come l'acquisto di un paio di Calze, la risposta è semplice: quando si sente odore di matrimonio niente è semplice (consiglio: mai dire che vi state per sposare se dovete acquistare qualcosa).

Operazione: calze.
Località: Foligno.
Scenario: pomeriggio plumbeo con tuoni sempre più vicini e tipico vento pre-diluvio.
Criticità: le calze devono essere adatte all'apposito reggicalze e in tinta con il resto.

Primo livello di gioco
Un inizio tutto in discesa: negozio vuoto e vasta scelta del modello desiderato. La presenza di un colore tendente al fucsia ci rende subito felici e dopo averne visto l'effetto sulla mano di Lei scatta fulmineo l'acquisto, con l'ulteriore aggiunta di un paio color avorio (tanto per essere sicuri).

Secondo livello di gioco
Poteva essere tutto finito? No. Usciti dal negozio visibilmente soddisfatti ci guardiamo e pronunciamo quasi all'unisono, tra i tuoni sempre più vicini, l'incantesimo sbagliato: siamo sicuri che il colore va bene?.
Acceleriamo il passo ed entriamo nel negozio seguente dove una folla rumorosa sceglie costumi da mare.
Lei - Avete un paio di calze da reggicalze?
Commessa - AH... ti sposi, è lui lo sposo (guardando me)... non le dovrebbe mica vedere lui..
Lei - Arriva tardi! Nel caso prima non avrebbe dovuto vedere il vestito, le scarpe, i capelli...
Commessa - ...comunque per il reggicalze non le fanno più, ci sono le autoreggenti (e ci mostra un colore non male).
Sguardo d'intesa, acquisto rapido e abbandono del negozio anche per evitare gli sguardi curiosi e stupefatti delle altre clienti.

Terzo livello di gioco - il mostro finale
Appena usciti inizia a piovere leggermente, quindi torniamo a casa? No, si prosegue. L'autoreggente non ci è piaciuta.
Pochi passi ed ecco una vecchia merceria con una vecchia proprietaria, entriamo e con non poco timore riproviamo a chiedere: calze per reggicalze?
L'anziana signora neanche si scompone, chiede il numero di piede (mai chiesto in nessun altro negozio) e in un istante, indovinata la taglia giusta, scarica sul bancone una quantità esorbitate di calze di tutti i colori possibili. La signora, non contenta, sentenzia anche il colore che meglio si intona alla nostra esigenza e guardando le espressioni un po' stupefatte davanti a tutta quella merce dice: sapete, me le chiedono, quindi ne tengo un po' in negozio.
Si, la signora era proprio il Boss, il Mostro Finale quello che per sconfiggerlo ci dovevi mettere un sacchetto di monete da 200 lire...


Tranquilli non sto per sposare un centopiedi, abbiamo solo voluto essere certi di avere il colore giusto e di poter resistere ad una quasi ovvia smagliatura.

La nostra lista dei desideri

Che di insolito ci fossero molte cose in questo matrimonio ormai è chiaro come il sole, e questo non poteva che manifestarsi anche nella scelta dei regali di nozze. Nella maggior parte dei casi due persone che decidono di sposarsi, come abbiamo già avuto modo di vedere nel calendario ufficiale, almeno un anno prima iniziano a scegliere la futura dimora e, come tutti sanno, una casa nuova è una casa vuota, da riempire con mobili, accessori e tanto amore.
Tradizionalmente l'acquisto degli accessori spetta agli invitati al matrimonio, guidati dalla saggia lista, frutto di ore e ore di valutazione da parte di sposi e mamme di questi, visto che le inossidabili mamme hanno sempre la soluzione migliore ai problemi domestici.
Confrontando le nostre esperienze, e contando il numero di macchine per fare la pasta e affini che abbiamo comprato col passare degli anni per amici e parenti, abbiamo però notato un'inversione di tendenza: gli invitati partecipano alla gioia della giovane coppia versando all'agenzia di viaggi prescelta una quota del viaggio di nozze.


Da tutte queste informazioni abbiamo tratto le nostre riflessioni:
  • uno: da anni viviamo entrambi "da soli", per cui ci siamo dotati di tutto il necessario per sopravvivere autonomamente. Aggiungendo la mia pentola a pressione, il mio frullatore a immersione e il mio arnese per montare la panna a tutto quello che ha Lui in casa il gioco è fatto.
  • due: per ora non abbiamo un'organizzazione logistica adeguata per poter fare il viaggio di nozze.
Queste riflessioni si sono tradotte nella decisione di fare sì una sorta di lista nozze, anche per evitare orde di cornici d'argento, ma di farla a modo nostro, per cui abbiamo contattato una libreria che, non solo ha accettato con entusiasmo l'insolita idea, ma giovedì ci permetterà di invadere i suoi locali per un tranquillo momento conviviale con i nostri invitati, organizzandoci perfino un micro rinfresco analcolico.

Per tutti coloro che volessero farci un regalino ma che non possono, loro malgrado, essere con Noi nella ridente città labronica (a Livorno), ecco la lista 2.0:

  • Titolo: L' uccello che girava le viti del mondo
    Autore: Murakami Haruki
    Editore: Einaudi (collana Super ET)
  • Titolo: Norwegian wood. Tokyo blues
    Autore: Murakami Haruki
    Editore: Einaudi (collana Super ET)
  • Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti
    Autore: Adams Douglas
    Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
  • Titolo: Ristorante al termine dell'Universo
    Autore: Adams Douglas
    Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
  • Titolo: La vita, l'Universo e tutto quanto
    Autore: Adams Douglas
    Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
  • Titolo: Addio, e grazie per tutto il pesce
    Autore: Adams Douglas
    Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
  • Titolo: Praticamente innocuo
    Autore: Adams Douglas
    Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
  • Titolo: E un'altra cosa...
    Autore: Colfer Eoin
    Editore: Mondadori (collana Strade blu. Fiction)
  • Titolo: Da Maison Ikkoku a Nana. Mutamenti culturali e dinamiche
    sociali in Giappone tra gli anni Ottanta e il 2000
    Autore: Rosati Riccardo; Di Pietro Arianna
    Editore: La Torre Editrice (collana Oriente)
  • Titolo: Il Giappone moderno. Una storia politica e sociale
    Autore: Tipton Elise K.
    Editore: Einaudi (collana Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie)
  • Titolo: Lo sguardo del cinema sul Giappone
    Autore: Viscusi Pino
    Editore: Tecnograph
  • Titolo: Culture del Giappone contemporaneo. Manga, anime, videogiochi, arti visive, cinema, letteratura, teatro, architettura
    Editore: Tunué (collana Lapilli)
  • Titolo: La filosofia nei manga. Estetica e immaginario nel Giappone
    contemporaneo
    Autore: Ghilardi Marcello
    Editore: Mimesis (collana Il caffè dei filosofi)
  • Titolo: Un geek in Giappone
    Autore: Garcia Héctor
    Editore: Panini Comics
  • Titolo: Morty l'apprendista
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: TEA (collana Teadue)
  • Titolo: Il tristo mietitore
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: Salani
  • Titolo: Buona Apocalisse a tutti!
    Autore: Pratchett Terry; Gaiman Neil
    Editore: Mondadori (collana Strade blu. Fiction)
  • Titolo: Il colore della magia
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: TEA (collana Teadue)
  • Titolo: La luce fantastica
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: TEA (collana Teadue)
  • Titolo: Stregoneria
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: TEA (collana Teadue)
  • Titolo: Eric
    Autore: Pratchett Terry
    Editore: TEA (collana Teadue)

Consiglio pratico:
potrebbe succedere che due o più di voi, nostri affezionati lettori, abbiano il desiderio di farci dono dello stesso titolo. Pertanto, vi chiediamo di manifestare le vostre volontà nell'apposito spazio qui sotto che vi apparirà cliccando sulla voce "commenti".

Sappiate anche che vi ringraziamo a prescindere, ci basta che perdiate un pò del vostro tempo leggendoci.