martedì 19 luglio 2011

Non serve un Grande Pennello, ma...

Ancora procedure di sgombero ed evacuazione in corso. Giornate segnate da sveglie improponibili, fatiche immense e ritorno nella solita vecchia casa provvisoria, stremati dalle imprese e dal caldo. Cambiare casa è difficile ma, ancor prima, il difficile è mettere in pratica le fantastiche idee che ci sono venute giocando con planimetria e siti intenet.
Per ora continuiamo il nostro racconto con storie di una giovane coppia che si innamora di un paio di colori esposti in una megaferramenta e decide di pennellarci tutta la casa.
L'impresa ci affascina, i colori ci entusiasmano subito e ci armiamo del kit del perfetto imbianchino, ancora ignari di cosa ci sarebbe successo di li a poco..

In primis, questo è il colore di una delle pareti della stanza da letto e, come facile immaginare, anche del soffitto:


Inoltre, questa è la Vostra Beniamina all'opera, con tanto di scala a causa della sua minima lunghezza:


Ed ecco anche il Mio Beniamino (si si, un pochino anche vostro...) all'opera:


Il risultato delle prime due mani si possono riassumere con l'eloquente espressione "un troiaio", che definisce in maniera puntuale il concetto di "disastro assoluto su tutta la linea". Ci interroghiamo sulla diluizione, sull'asciugatura, sulle tecniche di rullo e pennello. Alla quarta mano di viola ci ricordiamo uno dei tormentoni della nostra gioventù:


Ci muniamo di pennelli cinghiale e proseguiamo nell'impresa, che a oggi conta come finite ben tre pareti e due soffitti: praticamente abbiamo appena iniziato.
Siamo stanchi, assonnati, accaldati, incastrati tra esami, ufficio e ospedale, ma stiamo preparando il posto che parla di Noi: c'è poco da meravigliarsi se è ancora barattoli sparsi, scatoloni di libri, giornate in cui decidiamo di non fare nulla e cataste di legname svedese. Si, perchè nel frattempo abbiamo anche svaligiato ben due negozi ikea in meno di 48 ore.. ma ve la racconto più tardi, anche domani sarà una lunga, lunghissima giornata.

PS: purtroppo il tempo stringe, venerdì questa piccola casa provvisoria non avrà più la connessione internet. Ah, dimenticavo.. accettiamo consigli, suggerimenti ed esperienze personali in materia di tinteggio. E anche di idraulica ed elettrotecnica, ora che ci penso.

mercoledì 6 luglio 2011

Breaking news

Un brevissimo aggiornamento da "CASA VECCHIA"... non a caso diciamo casa vecchia, infatti da ieri siamo stati forniti di chiavi non appena firmato il contratto d'affitto.
Ma è da questa mattina che sono cambiate le cose, ecco i punti salienti:
  • Ore 08.45: buongiorno sono il tecnico di Telecom Italia, come si arriva al vostro indirizzo? Io arrivo da perugia... 30 minuti dopo è comparso i led del modem segnalavano l'allaccio alla rete.
  • Ore 10.00: mentre mi trovo in piedi sulla scala a stuccare la camera da letto, ancora tutta da pulire e tingere, arriva la telefonata che conferma l'arrivo del letto. Causa lavori abbiamo dovuto spostare l'arrivo a lunedì.
  • Ore 11.30: ci rimane la maniglia della porta blindata in mano... poco male abbiamo una immensa borsa degli attrezzi e tutto viene subito risolto.
  • Ore 11.45: usciamo per portare sacchi pesantissimi al cassonetto e al ritorno... la chiave non apre più la porta. (flash... ho stretto troppo qualcosa nel rimontare la maniglia). Sfruttando abilmente la situazione (sposi novelli - porta blindata chiusa) abbiamo intenerito l'anziana vicina e il nipote e ottenuto la possibilità di passare dai terrazzi confinanti per rientrare in casa... missione compiuta.

Domani replichiamo sperando di non dover nuovamente fare gli acrobati senza rete a 2 piani da terra... per adesso le notizie finiscono qui ma presto saprete le ultimissime sugli sconcertanti colori che abbiamo scelto.

L'arrivo dell'ADSL... adesso possiamo viverci.

domenica 3 luglio 2011

Oggi sono intollerante quindi... IKEA

Si, oggi mi sono svegliato intollerante e non che sia la mia natura (in effetti solitamente tollero tutto per quasi un secondo). Il nostro percorso ad ostacoli per affittare e arredare una casa procede e già avete visto i primi risultati con il letto e la valutazione dell'illuminazione, adesso dobbiamo passare di livello... il resto della casa.

La situazione economica di una coppia "normale" del 2011 non consente certamente spese esorbitanti, la posizione contrattuale naturalmente non consente finanziamenti, il nostro totale allineamento ad un mondo sempre più veloce ci limita molto nelle scelte e le nostre irrinunciabili passioni ci vincolano irrimediabilmente. CHE FARE? QUI CI VUOLE UN AIUTO VELOCE...

L'ormai famoso marchio dell'IKEA

Non ci voleva la scienza per capire quale potesse essere la soluzione alla nostra necessità (sarà anche perché chi mi conosce sa che vado matto per le soluzioni IKEA a prescindere), è comunque divertente capirne tutte le motivazioni, siano esse economiche che dovute allo stile di vita.
L'economicità non è in dubbio e, scusandomi in anticipo con chi (purtroppo per lui) è ancora ancorato a concetti qualitativi ormai desueti, neanche la qualità. I prodotti IKEA non saranno fatti dai designer di un noto mobilificio (che per altro prenderemo in giro dopo) ma sono resistenti, comodi, hanno un buon odore, te li progetti come ti pare senza il magico sovrapprezzo dovuto al "... beh sa, l'abbiamo fatto su misura...". L'IKEA è un mondo su misura, togli, aggiungi, cambi colori sui simulatori di ambiente online e poi ti lanci nella caccia al tesoro per trovare i pezzi sparsi in un magazzino immenso.
L'IKEA concede finanziamenti ai contratti a progetto e senza una firma di garanzia. Accidenti.. ma qui uno rischia di poter arredare casa anche se è solo al mondo... che scandalo per un paese come l'Italia dove tutto è rimasto fermo a 30 anni fa (soprattutto i cervelli, purtroppo).

Certamente, come avrete capito, il finanziamento non può superare la durata del contratto... ma se la cucina nell'immagine sotto costa circa 1500 € (completa di elettrodomestici) la cosa non è certo un problema.


Risolto il problema economico, quello estetico (a Noi lo stile IKEA piace troppo...) e quello del montaggio (adoriamo montare le cose e inoltre ci siamo dotati delle necessarie tecnologie) adesso non resta che fare un bel confronto con il mobile per sempre.


Per prima cosa in questo mondo niente dura per sempre, figuriamoci un mobile. In secondo luogo, a Noi di vedere per tutta la nostra vita il solito mobile (che per comprarlo hai fatto un mutuo decennale) non ci attrae per nulla. Noi vogliamo essere liberi di evolvere, cambiare, ripensare a ciò che abbiamo e adattarlo anche al nostro invecchiamento... non ci odiate ma i catafalchi li lasciamo a qualcun altro...

Pur bastando non è tutto, alla nostra scelta ha contribuito pure la pagina web della nota casa "per sempre"... un tripudio di cosse orribili: bamby, cigno con prole, musica fastidiosissima, pesantezza assurda del formato flash, svolazzamento costante di farfalle e frasi da "... prenderli a schiaffi...". Godetevi il capolavoro:


Eccoci arrivati alla fine, la nostra nel bene e nel male sarà una casa IKEA (concetto criticato nello splendido film "Fight club") e conterrà una camera da letto, una piccola biblioteca al posto del salotto e una stanza dei giochi e dell'informatica per il nostro divertimento... seguirà la cucina e l'adattamento IKEA dei due bagni... quindi a presto per tutte le esilaranti fasi del montaggio.

NOTA A MARGINE DELLA MOGLIE: quelli del mobile per sempre ci offrono, come si nota dalla foto quassù, comodi cassetti per i nostri sogni. Sapete che vi dico, falegnami dei miei stivali? Noi ci compriamo un armadio lungo tre metri per riempirlo di sogni, e quando avremo finito lo spazio (a breve) abbiamo tutto il resto della casa, con tanto di soffitta e garage.

NOTA A MARGINE DEL MARITO: se non sbaglio la frase "voi avete i sogni, noi abbiamo i cassetti" ricorda un verso di una canzone di Bobo (si si, quello dell'Ottavo Padiglione) che faceva cosi "... c'ho un bastone e tu c'hai un buco da tappare ..." (l'allusione mi pare molto chiara). [Bobo Rondelli - I bisogni della vita]

Suor germana con gli occhi a mandorla

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei cucinato una ricetta di Suor Germana sarebbe scoppiata una rissa in stile "spaghetti western".
Ma le cose cambiano e soprattutto... ma chi cavolo la conosce la cuoca giapponese famosa sulle tv del Sol Levante...

Così comincia la storia delle prime ricette giapponesi di questo Matrimonio, ma prima cerchiamo di capire meglio le cose. Come già avrebbe dovuto essere chiaro la nostra non è una coppia comune, in casa la gonna la porto io. Ovvero: in cucina non accade niente se non passa prima dalle mie mani.
Sono appassionato di cucina, mi piace cucinare ogni cosa e in realtà mi piace ancora di più mangiare, ma per adesso lasciamo perdere che all'appuntamento con il dietologo mancano ancora 4 giorni.

Tutto è cominciato con il nostro matrimonio e con la scelta di una lista di nozze in libreria, la logica conseguenza di questa decisione è stata la presenza in casa di un testo di cucina giapponese scritto da una sorta di Suor Germana con gli occhi a mandorla.
Se a questo aggiungete la nostra incontenibile passione per la terra dei Samurai... ecco che la ricetta giapponese diventa un passaggio obbligato di questa Nostra unione.

La sera scorre tranquilla tra la una Moglie che non mi fa capire più niente e la pagina di un libro di cucina.

Moglie che non fa capire più niente

La scelta è caduta sui Fagiolini con carne di maiale tritata, piatto che stimola la nostra curiosità e soprattutto si sposa molto bene con il contenuto del nostro frigorifero.

Ingredienti:
Fagiolini
Porri
Zenzero fresco
Aglio
Olio di girasole
Macinato di maiale
Salsa di soia
Peperoncino


Per la preparazione sono state necessarie due pentole (si tenga presente la cosa se non si ha troppa voglia di lavare le stoviglie a mano) un tagliere (made IKEA) e un coltello da verdure color fucsia.
Dopo aver messo a cuocere i fagiolini in acqua leggermente salata, si prepara un fine trito di porro, aglio e zenzero per poi metterlo nella seconda pentola con l'olio di girasole. Il profumo si deve spandere nella cucina ma non dovete far imbiondire troppo gli ingredienti.
A questo punto compare il macinato che deve cuocere assorbendo gli aromi presenti nel trito.


Quando i fagiolini sono cotti (e questo dipende da voi e dalla consistenza che volete lasciare a questo legume) li raffreddate con acqua e li dividete in due con un taglio molto obliquo.
Siete quasi pronti... si mettono insieme i fagiolini e il macinato, si aggiunge salsa di soia e peperoncino (a piacere) e si cuoce a fiamma viva fino a che i legumi non sono caldi.

Cambio di padella per ottimizzazione dimensioni

Ecco il vostro veloce piatto giapponese che è pronto a deliziare il palato... nel nostro caso ci è piaciuto moltissimo ma del resto lo sappiamo bene, Noi siamo in totale simbiosi e quindi adoriamo le stesse cose. Del resto ci siamo sposati.

Per quanto riguarda la cucina, continuerò a cercare nuove ricette sui libri o a inventarmele di sana pianta e fino a quando le vedrete pubblicate significherà che non erano velenose... ora però vado a dedicarmi un po' tanto alla Moglie.

sabato 2 luglio 2011

Paura e delirio a Bastia Umbra

Negozio di bricolage, ferramenta e arredamento da visitare assolutamente in caso di casa, come cita la reclame. Ci capitiamo spesso negli ultimi tempi, tra scatoloni, cassetta degli attrezzi da completare (una Famiglia che si rispetti può trasgredire in tutto, ma non può mancare di un'adeguata cassetta degli attrezzi) e, oggi, per dotarci di un immancabile stucco per sanare la casa che stiamo lasciando.
Ma.. fino ad ora non ci eravamo mai addentrati nel reparto illuminazione, che ci ha regalato delle esilaranti sorprese che non possiamo non condividere per il bene dell'umanità. Insomma, non aprite quella porta.. o meglio.. state alla larga dalle lampadine del negozio in questione se volete evitare l'incontro con questi esemplari:

  • mod.1: Nostalgia Impagliata.
    Per tutti coloro che hanno sempre desiderato sentire lo sguardo vitreo di un animale impagliato dall'alto della loro parete del salotto, ma che non sono mai andati a caccia. Per i cacciatori incalliti che non hanno mai trovato l'esemplare giusto. Per gli animalisti che si vogliono fare beffa di questi ultimi, visto che l'animaletto in questione è di plastica. Un must del kitsch, in parole povere.
  • Mod.2: Macule di Nostalgia.
    Per tutti quelli che.. il leopardato non muore mai. Valido anche per il muccato e lo zembrato, a maggior ragione se pelosi, come in questo caso. Ci auguriamo che il paralume sia interscambiabile in modo da abbinare lo stesso alla lingerie del momento. Sarà anche intramontabile, e acquista tutto il suo fascino sicuramente dopo il tramonto. (PS ricordate però che de gustibus etcetc, questa è la mia misera opinione)
  • Mod.3: Brezza di Nostalgia.
    Per tutti i nostalgici delle atmosfere afose e polverose, in versione con telecomando. Sinceramente noi non credevamo che fossero ancora nè in produzione, tantomeno in vendita.
Morale della storia: l'illuminazione della Nostra Casa sarà rigorosamente Svedese.

venerdì 1 luglio 2011

L'Elefante a noi ci fa un baffo

In particolare, l'elefante in questione è giallo e pubblicizza materassi.
Avrete capito, visto che siete dei lettori molto molto attenti (e lo vediamo dal numero delle visite su questo sito) che questa nuova avventura riguarda quello che sarà il nostro giaciglio nella nuova casa: il binomio inscindibile rete & materasso.
Una casa a quanto pare l'avremo (dopo inenarrabili peripezie di cui avete avuto un assaggio qualche post fa), e verrà in nostro possesso fornita solo di cucina.
Scatta quindi la missione arredamento, che abbiamo iniziato dalla cosiddetta zona notte (come se si usasse solo di notte... bha..) per una serie di validissimi motivi:
  • in primis pare che il riposo notturno abbia un'infinità di benefici, e visto che non facciamo un grande uso di cose che fanno bene, ne approfittiamo volentieri;
  • Lui soffre costantemente di mal di schiena, per cui pensiamo che una rete fatta a modino riesca a lenire le sofferenze, sopratutto quelle post-trasloco;
  • abbiamo scoperto che il binomio di cui sopra è una delle cose più costose in assoluto di tutto il panorama, anche svedese, dell'arredo d'interni. Un calcolo sbagliato e avremmo perso definitivamente il budget, non potendoci più permettere che Morfeo ci cullasse con doghe ergonomiche e molle avvolgenti.
Iniziamo l'indagine di mercato ovviamente su internet. Incuriositi dalla segnalazione della Suocera di Lui (mia madre, ndr), ci imbattiamo in quest'offerta assolutamente imperdibile:


Ma è bastata una telefonata al numero sovra impressione per capire che l'offerta doveva essere assolutamente persa: le dimensioni del materasso sono 160x190.

Esatto, 160x190.. delle normalissime misure standard. Intollerabile.

Non ancora vi abbiamo detto, infatti, che noi il letto lo vogliamo grande: 170x200, 30cm in più dei risicatissimi letti Ikea. Si sa, lassù al freddo e con le renne, sono tutti secchi, lunghi e pure diafani. Noi siamo un pò più larghi e sicuramente meno lunghi, e abbiamo deciso che nel lettuccio vogliamo ogni tipo di comfort: non solo abbiamo cercato la composizione più larga, ma dopo una serie di ricerche online e incontri ravvicinati con atelier folignati del dolce dormire, abbiamo di deciso di cercare a tutti i costi una meravigliosa rete con sollevamento delle estremità.

Negozio Lela Materassi, Spello. In un angolo c'è la risposta a tutti i nostri desideri:


Inoltre la simpatica proprietaria soddisfa tutte le nostre stranissime richieste, tranquillizzandoci che no, le sue reti non si sono mai rotte e se dovessero farlo c'è pure la garanzia, rafforzando il concetto con un eloquentissimo "non mi sembrate molto pesanti, ma poi non so voi che ci fate..". (Ancor più eloquente è stato il nostro irrefrenabile sguardo.)
Ecco, il Nostro Letto sarà come quello in foto, con l'unica differenza che la rete è unica.. non abbiamo voluto rischiare la fastidiosissima voragine tra i due materassi che avrebbero composto questa soluzione.


Come si evince dalla testimonianza fotografica*, abbiamo passato un'oretta abbondante testando la rigidità del poliuretano, i guduriosissimi meccanismi di sollevamento, tra l'altro comandati da un comodissimo telecomando, verificando la stabilità della rete, la sua resistenza e la sua rumorosità (...). Finiti i severissimi test optiamo per la struttura in ferro piuttosto che in legno e passiamo il bancomat per l'acconto.
Aspettiamo quindi che la Simpatica Signora Lela ci fabbrichi il talamo che, tra l'altro, sarà la prima cosa a entrare a casa dopo di Noi.
Io nel frattempo ci immagino più o meno così:



E comunque, quello dei materassi è davvero un business molto, molto redditizio e, sopratutto, mettevi l'anima in pace: le care e vecchie molle ormai stanno cedendo il passo agli stessi materiali dell'imbottitura dello Shuttle. Ne siamo sicuri.


*Moto di orgoglio di una giovine sposa: si noti nell'immagine anche l'anulare sinistro...