martedì 31 maggio 2011

Ultime dal Comune

Aggiornamento del primo pomeriggio.

Abbiamo scomodato quattro Comuni, e, in particolare, abbiamo dubitato che il mio Municipio rispettasse i tempi, contattato personalmente la tizia che celebrerà il rito (pagano, come avrete intuito), coinvolto due Simpatiche Funzionarie direttamente dal Centro del Mondo e chiesto un atto di nascita che non è ancora chiaro se sia arrivato o meno. Ma ce l'abbiamo fatta.

Dopo un paio d'ore in ospedale, un pò di provette riempite per il mio studio clinico, un'avviso alla mia Genitrice/orsetto lavatore (che mi delizia con la sua presenza per qualche giorno), mi da il benvenuto nel nostro Comune di Fiducia la ricerca disperata di un parcheggio (a pagamento). Impresa ardua se nel portafoglio hai solo una carta postepay.

Dopo aver raggiunto l'ufficio-obiettivo, la nostra Simpatica Funzionaria mi illumina con l'esclamazione che tutte le giovani coppie dall'agenda ristretta vorrebbero sentirsi dire: "oooh, menomale che sè venuta, m'ero scordata de mandà via l'fax". Quindi, fax di richiesta matrimonio altra sede spedito (scusi, mi da anche la ricevuta... non si sa mai...), originale preso e custodito, pigolio curioso su quanto dobbiamo pagare il salone delle feste del Comune marittimo e confronto con il loro, con tanto di consigli per musiche e addobbi.

Saluti alle Funzionare che, dispiaciute per la mia (falsissima) allergia ai fiori, e concordi quindi che sia meglio evitare l'addobbo floreare e puntare su dell'anallergico tulle, non mancano di farmi notare quanto sia simpatico il mio prossimo marito, ma che devo stare ben attenta, perchè si sa, i toscani sono terribili, anche se hanno il mare, lo iodio, il lardodicolonnata etc. etc.

Grazie del consiglio, Funzionarie Carissime, ma se non fosse esattamente così non vi avremmo mai affidato le nostre complicatissime pratiche.

Bene, ora carico in macchina la Genitrice e vado a ritirare il vestito...

Comune parte prima

Il giorno 19/5 una serie di appuntamenti e situazioni si incastrano, casualmente aggiungerei, in modo da permetterci di fissare un appuntamento con l'ufficio dello stato civile del comune. Che emozione, starete pensando. Invece no. Entriamo nel palazzo e saliamo al 2° piano, non c'è nessuno... ok abbiamo sbagliato ufficio. Si sa che nei comuni esiste la fila a prescindere.


A morte i luoghi comuni, l'ufficio è quello e ci stanno pure aspettando, inizia cosi la compilazione di una serie di fogli con la copia di rito dei documenti. Da queste primi atti formali emerge con notevole impatto una realtà scomoda (no nessuno dei due ha altri matrimoni alle spalle o è sposato senza saperlo), il fatto è che nessuno di Noi parla con l'accento del comune dove stiamo pubblicando, la cosa non passa inosservata.
Il mio toscano è il primo a farsi sentire "diverso" ma a seguire anche l'assenza totale di accento locale di Alessandra viene sottolineata.

La domanda da parte della simpatica funzionaria è quasi obbligatoria anche se un po' strana: ma c'è qualcuno di voi due che è di questo comune?
La risposta è altrettanto sconcertante: No.
Certo se ci avesse chiesto se qualcuno era residente nel comune avrei anche potuto dire "io", ma con una tale domanda cosa avremmo dovuto rispondere?
Il dialogo da teatro dell'assurdo prosegue con l'espressione perplessa della funzionaria e l'affermazione: beh ma allora perché pubblicate in questo comune?
fortunatamente ci riprendiamo in tempo, prima che la conversazioni si sporti su argomenti ancora più assurdi, e spieghiamo l'intreccio di cambi di residenza e di domicili che vede Lei residente fuori regione ma domiciliata un in comune della stessa regione della pubblicazione, ed io regolarmente residente e domiciliato nel comune dove pubblichiamo.
La funzionaria sorride e la collega a fianco tira un sospiro di sollievo, il tempo di rilassarsi e chiederci in che sala del comune vorremmo sposarci. No, questa non era la domanda giusta.

Noi: ok vede.. sa.. Noi.. insomma ci vorremmo sposare in un altro comune...
Funzionaria: ah... (espressione interrogativa e sorriso a seguire mentre mi guarda) nel tuo comune di nascita...
Io: veramente no..
Funzionaria: (seria e guarda Lei con fare interrogativo)
Lei: ...no no nel mio comune no
funzionaria + collega: (sguardo particolarmente perplesso) ma...
Io: sa ci vorremo sposare nel comune dove risiedevo prima di questo, sa la famiglia...
Funzionaria: aaahhh... ma va benissimo... certo, il mare... (sorriso), e quando vi sposereste?
Noi: (sguardo complice e risposta contemporanea) ...non lo sappiamo
Funzionaria: (occhio sgranato) ...ok firmate qui e qui, la data in bianco, tra otto più tre giorni potete ritirare il nulla osta e per la data vedetevela con l'altro comune...
Noi: ...grazie... ci scusi la bacheca dove mettete il foglio dove è?
Funzionaria: ... (sguardo di chi osserva da vicino un alieno) ... ragazzi la bacheca è elettronica, la trovate sul web...

Dopo esser stati bacchettati sull'informatizzazione della pubblica amministrazione da una funzionaria del cretaceo, eccoci scendere le scale del comune per mano. Emozionati? Si tanto.

OGGI
Il tempo previsto per le pubblicazioni è concluso, Lei sta ritirando l'autorizzazione per il matrimonio in un altro comune. Tra pochi giorni tutti i documenti saranno stati consegnati.

lunedì 30 maggio 2011

Le scarpe di Lei

Ho sempre provato immenso rispetto e una punta di invidia per tutte quelle che, abili come trampoliste circensi, eleganti e slanciate, saltellano incuranti di scalini, sanpietrini, pozzanghere e dissesti vari su un pericolosissimo tacco 12. Non nego di averci provato diverse volte, utilizzando occasioni più o meno eleganti per provare l'ebbrezza del mondo visto dall'alto. Il risultato? Ho accumulato col passare degli anni scarpe (sempre tra l'altro bellissime quanto scomodissime) nell'armadio delle cose impossibili da indossare al di fuori delle mura domestiche senza rischiare almeno 40gg in ortopedia.
E questa era la premessa.
Ora torniamo a Noi, due aspiranti sposi poco convenzionali alle prese con la scelta delle scarpe. Il risultato è meravigliosamente ovvio: porteremo le stesse scarpe, ma non un paio a caso. Ho sempre adorato quelle scarpe, mi hanno portato in molti posti, le ho sempre consumate fino a sentire l'asfalto sui calzini, sono sempre state un pò il mio costume di Paperinik e, credetemi, si riveleranno una mano santa per la scalinata del Comune.
Inoltre, non vorrei essere la solita romanticona ma... usare le stesse scarpe quando ci si sposa mi sembra davvero un bell'augurio che due persone si facciano a vicenda.
La storia l'avete già sentita, ma propongo una menzione speciale per coloro che hanno collaborato alla riuscita del piano.
  • Zebra Girl: simpatica commessa livornesissima di nota catena di scarpe. Fondamentale nel suggerimento del Negozio n.2 dopo che spudoratamente avevamo chiesto questa informazione contro ogni regola di mercato e di concorrenza leale.
  • Negozio n.2: nulla di notevole nelle commesse, ma discreta selezione di colori che a permesso a Lui di prenderle, e a me di ricevere la folgorazione per il Modello Lei n.1. Mi riservo il giudizio sulla giovane galoppina che ha portato la scatola col colore giusto dal magazzino al negozio. Magari era anche simpatica.
  • Modello Lei n.1: ovviamente acquistato su ebay una volta rifatto il check del numero giusto in negozio. Spedite stamattina, ne aspettiamo l'arrivo nella giornata di domani. Da menzionare tra i personaggi perchè, curiosando qua e la, ci ha permesso di incontrare il Modello Lei n.2.
  • Modello Lei n.2: acquistato direttamente negli USA, aspettiamo la consegna da parte delle Forze Speciali UPS (deeeh, ma l'avete visti???).
Sono LE scarpe. c'è poco da aggiungere se non una diapositiva.
Modello Lei n. 1
Modello Lei n. 2

Suggerimento per giovani spose inabili al tacco: non mostrate le vostre scarpe se non il giorno stesso della cerimonia, rischiereste una rassegna di tacchi e stiletti di varie forme e dimensioni (peraltro comodissime, dicono) da parte della mamma di turno. Tranquillizate, sorridete, mostrate un'indelicato piedino con pianta larga e andate avanti. Se dovesse capitarvi, credetemi, è comunque un'esperienza divertentissima...

La cosa migliore di tutte è che nemmeno io ricordo a chi è venuta l'illuminazione...

Le scarpe di Lui

Nella mente avrei già un vestito, ma di questo ne parlerò dopo venerdì 3, in quella data sarò in ferie e Lei sarà qui con me e potremo andare a scegliere, provare e ritirare l'abito (non fatevi strane idee).
Le scarpe ci sono invece piaciute subito cosi come da subito ci ha attratto l'idea di averle simili, tranquilli non metterò un tacco alto. Sono sfortunato e in tutti questi anni non ho mai assistito ad un matrimonio dove la sposa o lo sposo (di solito entrambi) non si lamentassero dell'oppressiva sofferenza causata dai modelli di scarpe da cerimonia e al contempo non abbiamo mai sentito di qualcuno che quotidianamente portasse le scarpe utilizzate per il suo matrimonio.

Siamo a casa e ci guardiamo con l'espressione che potrebbe avere gatto Silvestro chiuso in un ascensore con l'odiato Titti (senza la nonna), ci capiamo prima ancora che l'idea che abbiamo in mente riesca a raggiungere la zona cosciente. Alea iacta est, Noi cammineremo bene e utilizzeremo le stesse scarpe per fare qualunque altra cosa per tutti i giorni a venire (beh almeno fino a che resisteranno le scarpe).
Adesso il problema è che il suo vestito lo abbiamo già scelto (e anche di questo ne parleremo in seguito) quindi il campo si restringe, inoltre il desiderio di avere entrambi un modello simile limita ancora di più lo spazio di manovra.
Ora non ricordo chi ha avuto per primo l'idea (magari Alessandra ci illuminerà con un commento), fatto sta che la scelta delle scarpe viene fissata per il giorno 28/05, assieme agli anelli e alla lista di nozze. Obiettivo trovare qualcosa che possa associarsi ad un vestito scuro classico da uomo e che lo faccia con i nostri criteri, che come vedrete sono parecchio strani.
Nel primo negozio purtroppo non hanno il modello che avevamo in mente per lei e per me hanno ancora meno, la ragazza zebrata non ci odia e ci consiglia due negozi dove tengono la marca che ci interessa. La seconda tappa prelude molto bene, mi provo il 41,5 ed è perfetto e trovo anche il colore che decido essere quello giusto, le compro.

Alla faccia delle scarpe da cerimonia:

Le fedi comode

PROLOGO
Lui: guarda per l'anello un ci facciamo venì idee strane che su internet l'ho visti anco coll'uniorni sopra e già mi urta portà quarcosa ar dito... figurati se fosse anche brutto (pronunciato in livornese)
Lei: noooo le fedi truzzissime come le golf con l'alettone e le minigonne mi fanno schifo
Lui: boia deh (ride) le minigonne... ieri in raffineria mi 'asca l'occhio su un cartello "vendo minigonne per golf praticamente nuove", accanto c'avevano scritto di 'ommenti: "levati di 'ulo" (un classico) e "falle mette alla tu fia le minigonne" (già parecchio elaborata come presa di 'ulo)
Lei: (ride)
Lui: (nocchino nella testa)
lei: ahiiii, nocchino!
Lui: comunque devono costà poino e di quelle stupidaggini del brillantino, del comodo non me ne frega nulla
Lei: si si, chi se ne frega, devono essere fini, piccole e anche a pochissimo prezzo


IPERCOOP
Le fedi in un centro commerciale? Certo, e pure per svariati motivi.
In primo luogo il centro commerciale ha un forte legame con il genere Zombie, come del resto il nostro matrimonio (ma di questo parleremo in seguito).
I centri commerciali sono i "non luoghi" di Marc Augé e l'acquisto di un anello, che simboleggia un legame stabile e duraturo, all'interno di un luogo di mero transito ci è sembrata una bella contrapposizione.
Ma cosa più importante di tutte i centri commerciali hanno molti parcheggi e solitamente anche all'ombra, inoltre vi si vende la redbull light...

La commessa della prima gioielleria non è simpatica ma ci trova due fedi delle nostre misure e ci apre un mondo con una frase: "... poi così all'ultimo momento, rischiate di non trovarle."
A L L' U L T I M O - M O M E N T O ! ! ! manca quasi un mese. Forse non capiamo bene questo concetto perché nei nostri lavori il concetto di ultimo momento ha certamente un altro significato differente (non è vero Alessandra?).
Comunque sia due fedi normali ci sembrano già un ottimo risultato, sono passati solo 10 minuti dall'inizio della missione anelli nuziali e non vediamo l'ora di acquistare redbull light e ciccioli di maiale. "In mattinata torniamo per lasciare l'acconto" pronunciata la frase rituale, via a corsa verso i banchi alimentari.

Passiamo davanti a una seconda gioielleria, proprio di fronte alle casse dell'ipercoop, faccio notare ad Alessandra che la commessa è molto carina e nasce così l'idea di provare altre due fedi. La ragazza al banco si dimostra molto simpatica e, come se non bastasse, ci introduce il concetto di fedi comode (comode? fedi comode? cos'è una poltrona?), sguardo d'intesa tra me e Alessandra e risatina sommessa sul concetto di comodo.
(mettiamo le fedi al dito...) ma.. ma.. 'azzo ma sono sono comode per davvero... sguardo, "ok le prendiamo subito, ci sposiamo il 16 prossimo"...
Se avessimo inscenato una rapina in stile inizio di Pulp Fiction la ragazza si sarebbe agitata molto meno. Trovare due fedi a meno di un mese dal matrimonio pare sia impresa degna di Tom Cruise in "Mission impossible 1, 2, 3 e pure 4".
La ragazza è realmente preoccupata e ci anticipa, scusandosi in modo quasi imbarazzante, che comunque per avere la classica incisione sugli anelli ci vogliono 10 giorni e pertanto dovremmo riportarli dopo il matrimonio. (e quindi? sul momento non ci è parso affatto un problema)
Il mondo che la commessa della prima gioielleria ci aveva aperto, si allarga ancora davanti ai nostri occhi increduli. La simpatica ragazza delle fedi comode ci insegna che per un matrimonio gli anelli si scelgono almeno 1 anno - 6 mesi prima e, in alcuni casi, la scelta passa per lunghe ed estenuanti sessioni di prova dei vari modelli.
Sempre più sbalorditi riusciamo a spostare la conversazione su altri argomenti generando nella ragazza la voglia di assistere personalmente al nostro matrimonio, riscuotendo pure la sua simpatia e la promessa di essere avvisati appena reperite le fedi comode delle nostre misure.
Usciamo dall'Ipercoop con un sacchetto di ciccioli in mano, 5 redbull light nella busta e la piena consapevolezza di non essere in linea con la perfetta organizzazione di un matrimonio. Sono passati 40 minuti dal nostro arrivo nel centro commerciale e siamo già sulla strada di casa, senza per altro essere stati coinvolti in uno Zombie Outbreak.

OGGI
Le fedi? già dimenticavamo. Le fedi ci sono e arriveranno l'8 giugno, per giunta sono pure in promozione. (no ragazzi la promozione non è prendi una fede e ti danno 2 mogli o 2 mariti... paghi di meno una delle due fedi...)

Meno 18

Alla fine, o all'inizio secondo da dove osserviamo la cosa, mancano 18 giorni al matrimonio. Che nessuno pensi ad un conto alla rovescia finale o agli ultimi giorni di una meta sognata per anni.

La Legge italiana dice che una pubblicazione di matrimonio deve rimanere affissa all'albo (oggi elettronico) di un Comune per 8 giorni + 3, e nel massimo rispetto della Legge anche la nostra attività organizzativa si è concentrata in questo lasso di tempo. Domani (31 maggio) il Comune di Foligno ci darà il via libera e non avendo più niente da fare ci permettiamo il lusso di ironizzare un po' su questo dorato mondo.

Siamo Alessandra e Gianluca, ci sposeremo il giorno 16 e vi diamo il benvenuto in questo blog dove oltre alle informazioni criptate per gli invitati, troverete ciò che in questi restanti 18 giorni riterremo esilarante.